Futsal A2/F: Asd Conversano, Adone ‘Concorrenza stimolante’
Dopo l’espulsione con il Noci, la numero 12 traccia un bilancio di questi primi mesi in rossoblu
Estremo difensore di indubbia qualità ed esperienza ha militato nelle passate stagioni nel Montelli c5, nell’Effegi Castellana, nell’Andora, nel Real Five Fasano, nel Martina/Monopoli e nel Martina prima di approdare alla corte dei presidenti onorari Totaro e Boccia. Protagonista di importanti parate a Fasano e a Rionero in Vulture, è incappata in un’espulsione alquanto dubbia nella prima al Pineta contro il Noci, accettando con sportività, senza protestare la decisione dell’arbitro. Scheda di presentazione per il portiere Annalaura Adone, classe 1990, titolare della squadra con il numero 12 alle spalle, umile e generosa nel dispensare parole di elogio nei confronti della squadra, del mister e della sua giovanissima vice Michela Campanale
- Ciao Annalaura, come ti sei avvicinata al mondo del calcio e perché hai scelto il ruolo di portiere?
“Mi sono avvicinata al mondo del futsal per caso, in considerazione di una richiesta di una mia amica; la sua squadra aveva bisogno di un portiere e sapendo che avevo avuto una piccola parentesi nella pallamano mi hanno proposto di allenarmi con loro, provando questo sport in quel ruolo, devo ammettere che è stato un colpo di fulmine, da quel momento non ho più lasciato quei pali”.
- Cosa ti ha convinto ad accettare il trasferimento a Conversano?
“Sicuramente il progetto, la società ed un mister molto motivato con cui c'è stato parecchio feeling già dal primo incontro, poi la conferma delle mie ex compagne del Martina e il potermi giocare il posto da titolare con un portiere molto valido come Campanale (a mio dire è al momento e diventerà nel futuro uno degli estremi difensori più forti nel mondo del futsal femminile)”.
- Nella tua carriera sportiva qual è stata l'esperienza che ricordi con più piacere?
“A dire il vero ne ricordo due in particolare: la prima con l'Effe-Gi Castellana, il mio primo anno in serie A con un gruppo affiatato che ricordo con molto piacere come se fosse ieri; la seconda inerente le finali di coppa Italia disputate con il Martina/monopoli, un'esperienza indescrivibile, noi ragazze, i mister, i dirigenti, i tifosi, eravamo una cosa sola, ricordi indelebili ed indimenticabili”.
- Un tuo giudizio sulla gara persa con il Noci. È la squadra più forte del campionato ?
“E' stata sicuramente una bella gara da vedere, nessuno si sarà annoiato. Il Noci è un’ottima formazione, lo si sapeva e lo ha dimostrato, colgo l'occasione per fare i complimenti al mister, alla società e alle ragazze (uno in particolare ad una nostra ex compagna di squadra, Antonella Intini ndr). Ad ogni modo, ci sarà un ritorno e anche uno scontro diretto in coppa Italia, quindi potremo riscattarci subito. Il campionato è ancora lungo, direi che è presto per fare dei pronostici”.
- Ritieni giusta la tua espulsione? La tua vice Campanale si è ben comportata in tua assenza ?
“Da ex arbitro, ti posso dire che giusta o non giusta l'espulsione va accettata; l'arbitro ha fischiato ciò che riteneva più opportuno a suo modo di vedere, in realtà sono entrata sulla palla. ovviamente dopo il contatto con la giocatrice c'è stato, ma non ho protestato perché da ex fischietto (anche se di un'altro sport) sapevo che non sarebbero mai tornati indietro nella decisione e non aveva senso rischiare di allungare la squalifica; mi è dispiaciuto molto non poter più aiutare le mie compagne però Campanale o meglio Chela ha fatta una signora partita, non avevo dubbi sul suo valore, come già in precedenza detto, credo in lei e nelle sue enormi potenzialità”.
- Le tue caratteristiche come portiere, come mai indossi la maglia n.12 se sei la numero uno?
“Mi piace usare molto la testa, anche se a volte sbaglio, oltre che dialogare con la mia squadra, cercando di aiutarli sempre in ogni situazione, anche in attacco. Non mi reputo la numero uno, ho scelto questa numerazione perché mio fratello indossa il numero tre, considerato il forte legame che c’è tra di noi, appena ho iniziato a giocare ho chiesto di rivestire quel numero ma non essendo adatto per un portiere, scelsi il 12 dato che 1+2 fa 3, da allora non ho più cambiato e me lo sono persino tatuato”.