Lo sport approda nella Carta Costituzionale

ALTRI SPORT
04.03.2022 01:56

(di Fabio Dal Cin) Il 2021 è stato un anno da ricordare per lo sport italiano. La Nazionale di calcio di Mancini campione d'Europa, così come le azzurre e gli azzurri del volley. I trionfi olimpici nell'atletica di Jacobs, Tamberi e della staffetta 4x100, la finale di tennis a Wimbledon di Matteo Berrettini, il record di medaglie alla Paralimpiadi.

Da un lato la pandemia, dall’altro la voglia di ripartire ispirati da questi formidabili esempi. Lo sport è salute fisica e psicologica, elemento essenziale della formazione per ciascuno di noi, a prescindere dall’età. Con queste premesse, nel 2022 si è preso finalmente atto che la diffusione della pratica sportiva in quasi tutte le società del mondo contemporaneo è il segno evidente dell’importanza che lo sport ha assunto da un punto di vista civile, sociale e culturale. La Costituzione italiana invece, intesa come insieme di norme e di princìpi fondamentali che regolano i diritti e i doveri dei cittadini, nonché i poteri e le funzioni degli organi pubblici, è risultata incompleta da questo punto di vista, senza alcun riferimento specifico all’attività sportiva o allo sport in generale.

Si è pensato quindi di proporre una modifica, anzi, un’integrazione dell’articolo 33 della Costituzione di cui riepiloghiamo gli attuali contenuti: 

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sulla istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad essa piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Nei giorni scorsi, nel tentativo di colmare questa lacuna, è stato conseguito un “risultato storico". Come ha avuto modo di commentare la sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, è stato dato il via libera al processo di approvazione del testo sulla proposta di modifica costituzionale sul valore universale dell’attività sportiva. L’emendamento in questione prevede l’aggiunta della frase "In tutte le sue forme" alla fine del nuovo comma che entrerà a far parte dell’articolo 33 della Costituzione: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva”. Si è reso necessario specificare che la pratica sportiva è da intendersi in tutte le sue forme ed espressioni, organizzate e non, al fine di valorizzare tutto lo Sport, anche quello dilettantistico, amatoriale, di mero allenamento, di base e di prossimità. 

Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha infine espresso soddisfazione per “per questo straordinario, primo traguardo e per la rilevanza costituzionale che il Paese è pronto a riconoscere formalmente e finalmente allo sport. Sono felice – ha aggiunto – per la trasversalità politica e istituzionale che accompagna questo percorso, simbolo eloquente della forza del nostro movimento e del sentimento di positività che sa esprimere da sempre".

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