Cerignola: Di Cecco, ‘Sbagliato stop retrocessioni da Serie C’
Il capitano degli ofantini: ‘Club non in regola con gli stipendi e che hanno totalizzato pochissimi punti meritano di retrocedere’
"Non credo che il problema sia il blocco dei ripescaggi, ma quello delle retrocessioni dalla Serie C - dice Mimmo Di Cecco, centrocampista e capitano del Cerignola, a La Gazzetta del Mezzogiorno-. In Serie C ci sono club che non in regola con gli stipendi e che hanno totalizzato pochissimi punti durante il campionato -. Queste società avrebbero la possibilità di affrontare un ulteriore campionato con condizioni sfavorevoli per gli stessi calciatori. Sono per la meritocrazia: se hai conquistato pochissimi punti e non hai pagato gli stipendi, è giusto che tu retroceda".
CERIGNOLA: "Lo stop del campionato è una ulteriore penalizzazione per noi, ma dopo ciò che è successo lo scorso anno non ci meravigliamo di nulla. Avremmo potuto lottare fino alla fine e rosicchiare punti a Bitonto e Foggia nello scontro diretto. Il mancato ripescaggio del campionato precedente lo abbiamo pagato quest'anno: la nostra stagione è iniziata a ottobre e con l'arrivo di Feola abbiamo poi vinto quasi tutte le partite. Non aver ripescato il Cerignola, dopo aver vinto due ricorsi al Tar, è stato qualcosa di incredibile".
BITONTO: "Sul campo, ha meritato il primo posto, è partita per vincere il campionato con calciatori forti. Poi è accaduto tutto il resto: avevano avuto un forte calo tanto che siamo passati dal -14 al -5 nei loro confronti, vincendo anche lo scontro diretto. Spero si possa ripartire meglio anche se, a oggi, nulla è scontato. Il danno principale per il calcio,p è l'aspetto economico: non ci saranno sponsor, abbonamenti e grandi investimenti. Per i nostri presidenti sarà una sorta di investimento a fondo perduto: ci rimetteranno diversi soldi e tutto il sistema ne pagherà le conseguenze".