Call center, Usb in piazza contro contratti “pirata”

Call center, Usb in piazza contro contratti “pirata”
CRONACA
10.01.2025 16:20

Un abbattimento del 15% del costo del lavoro, il taglio di importanti tutele come il non riconoscimento della malattia nei primi tre giorni, il controllo a distanza individuale e la riduzione delle ore di permesso fino al 50%. È questa la realtà descritta dall’Unione Sindacale di Base (Usb) per i lavoratori dei call center, che oggi hanno manifestato a Taranto contro le misure contenute in quelli che definiscono “contratti pirata”. La mobilitazione, iniziata a Palazzo di Città e conclusasi a Palazzo del Governo, mira a opporsi al progressivo smantellamento dei diritti dei lavoratori.

La denuncia di Usb: rischio di licenziamenti e diritti violati
Uno degli aspetti più critici riguarda la cancellazione della clausola sociale nei cambi di appalto, che finora garantiva il riassorbimento dei lavoratori da parte delle nuove aziende subentranti. Senza questa tutela, migliaia di posti di lavoro rischiano di essere tagliati in breve tempo. Inoltre, Usb sottolinea che il nuovo contratto concede alle sole organizzazioni sindacali firmatarie, indipendentemente dalla rappresentanza effettiva, il diritto di nominare rappresentanti sindacali.

“Lavoreremo le stesse ore con salari e tutele inferiori”, denunciano i manifestanti, puntando il dito contro le aziende Network Contact e Covisian. Queste ultime avrebbero intrapreso un percorso che punta a superare il contratto collettivo nazionale di settore per adottare contratti meno onerosi, ma considerati lesivi dei diritti dei lavoratori.

Un primo segnale dal governo
La mobilitazione, secondo Usb, ha già prodotto un risultato concreto. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’apertura di un tavolo interministeriale entro febbraio per discutere della crisi del settore. Usb ha dichiarato che manterrà alta l’attenzione per garantire che si arrivi a soluzioni reali.

Marchese (Usb): “Basta profitti sulla pelle dei lavoratori”
Francesco Marchese, rappresentante di Usb Lavoro Privato, ha ribadito l’urgenza di un confronto serio sul tema degli appalti:
“Non accetteremo mai la logica del profitto a scapito delle persone. Serve un dialogo costruttivo per tutelare i lavoratori, costantemente esposti a dinamiche precarie e incontrollabili.”

Durante l’incontro con il Viceprefetto, Usb ha chiesto un intervento immediato dei Ministeri delle Imprese e del Lavoro. La dottoressa Ruocco, in rappresentanza della Prefettura, ha garantito un impegno concreto, con l’elaborazione di un elenco di priorità da presentare ai ministeri competenti.

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