Taranto, Turco: ‘Aprire crisi d’impresa per salvare il calcio’
Il senatore M5S propone procedura di concordato in continuità, strategia già adottata con successo da club come Genoa e Sampdoria
La notizia, non ancora ufficiale, del ritiro di Apex Capital Global LLC dalla trattativa per l’acquisizione del Taranto FC 1927 non sorprende, ma lascia un senso profondo di sconforto e delusione tra i tifosi e i cittadini. In questa intricata vicenda restano numerosi interrogativi che un giorno dovranno essere chiariti alla città.
Ora, però, è tempo di guardare avanti per garantire un futuro al club rossoblù, che rimane nelle mani del presidente Giove. A tal proposito, il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, ha lanciato un appello politico e personale alla società, sollecitandola a dichiarare l’apertura ufficiale della crisi d’impresa.
Turco propone il ricorso alla procedura di concordato in continuità, una strategia già adottata con successo da club come Genoa e Sampdoria, che consentirebbe di trasferire il titolo sportivo, ridurre i debiti e favorire l’ingresso di una nuova proprietà. Questo permetterebbe non solo di garantire una gestione dignitosa del campionato in corso, ma anche di gettare solide basi per il rilancio della società.
Il senatore ha inoltre rivolto un invito agli imprenditori locali, sollecitandoli a intervenire per salvare il calcio a Taranto, assicurando il suo pieno supporto politico e professionale.
Un ultimo appello è stato diretto al presidente Giove, affinché dimostri responsabilità e compia un gesto finale a favore della comunità rossoblù. La speranza di Turco e dei tifosi è che il club possa presto risorgere, forte di una nuova governance e di un rinnovato orgoglio cittadino.
Il comunicato integrale del senatore Mario Turco
“La notizia dell'uscita di Apex Capital Global LLC dalla trattativa per l'acquisizione del Taranto FC 1927 giunge senza troppa sorpresa, ma provocando egual sconforto e delusione nella tifoseria e nei cittadini, tutti. In questa assurda e prevedibile vicenda vi è stata una raccapricciante superficialità istituzionale che qualcuno un giorno dovrà spiegare alla città. Una trattativa dai tanti punti oscuri, tra cui il versamento dall'estero di 250 mila euro, di cui è ignota la titolarità, la provenienza e l’oggetto della negoziazione sottostante. Adesso, però, non c’è altro tempo da perdere: serve garantire il futuro del club rossoblù che, almeno per ora, resta nelle mani del Presidente Giove. Rinnovo, pertanto, il mio invito politico e personale, come tifoso alla società calcistica, affinché essa favorisca l’apertura ufficiale della crisi d'impresa, depositando la documentazione in tribunale e valutando la possibilità, anche in extremis, di ammissione alla procedura di concordato in continuità, in modo da facilitare in tempi brevi il trasferimento societario. Una possibilità già attuata da altre società calcistiche, in ultimo da Genoa e Sampdoria, che consentirebbe di trasferire il titolo sportivo, abbattere i debiti societari e ripartire con una nuova compagine societaria. Allo stesso tempo, si avrebbe ancora la possibilità di terminare il campionato in maniera dignitosa. Spero, a nome dell’intera tifoseria, in un ultimo atto di responsabilità di Giove e, soprattutto, in una dimostrazione di appartenenza e orgoglio degli imprenditori locali che potrebbero essere interessati a rilanciare il calcio a Taranto. A costoro confermo la mia piena disponibilità e il mio assoluto supporto politico e professionale”.