Taranto: Piero Bitetti nuovo presidente del consiglio comunale
Piero Bitetti è il nuovo presidente del consiglio comunale di Taranto. Nella prima seduta del Melucci bis, l’esponente del Movimento Con è stato eletto in terza votazione con 21 voti a favore, 2 nulli, 10 schede bianche. Durante le tre votazioni, sono arrivate preferenze anche per Donald Trump, Francesco Cossiga, Sergio Mattarella e Sandro Pertini.
SCINTILLE Mentre il neo eletto Bitetti saliva sullo scranno dell’aula consiliare, ci sono state “scintille” verbali a distanza con il consigliere di opposizione Luigi Abbate, che si è ironicamente genuflesso intonando il coro “Lonoce non parla più…”.
BITETTI, PRIME PAROLE DA PRESIDENTE “Noi rappresentiamo la città di Taranto. Sono convinto che tanto dai banchi della maggioranza quanto da quelli dell’opposizione giungeranno, nel corso di questa consiliatura, contributi qualificati per consentire alla nostra città di proporsi sullo scenario nazionale e internazionale con rinnovato vigore e protagonismo. Come è stato opportunamente ricordato in altre circostanze, non siamo all’anno zero. Negli ultimi anni, la rotta è stata indicata ed è quella giusta: il sindaco Melucci ha dimostrato coraggio e lungimiranza. L’amministrazione nel suo complesso - grazie al fattivo coinvolgimento degli uffici comunali, dei dirigenti e di tutti i dipendenti a cui va il mio saluto e ringraziamento - ha colto la portata di una sfida programmatica destinata a cambiare volto e reputazione alla nostra terra. Si tratta ora di proseguire lungo il solco già tracciato, portando sia a compimento i tanti cantieri avviati sia mettendo in campo nuovi progetti da finanziare con i fondi disponibili, soprattutto di matrice europea. Non è il libro dei sogni, ma sono reali opportunità da sfruttare se solo pensiamo alla indiscussa centralità dei Comuni nella fase di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I prossimi anni saranno perciò determinanti per garantire alla nostra comunità una tangibile svolta in termini di crescita economica e culturale, mentre va sempre più configurandosi un nuovo modello di sviluppo incentrato sulla imprescindibile sostenibilità ambientale e la valorizzazione del nostro inestimabile patrimonio storico e naturalistico. Nel merito, ci sarà modo di tornare a più riprese su questi argomenti. Quanto al metodo, ci sarà sempre più bisogno, a mio parere, di promuovere il dialogo e la politica dell’ascolto di cui si nutre, non a caso e a tutti i livelli, la democrazia rappresentativa. La diretta conseguenza di tale approccio è la mediazione che non deve essere più considerata, come talvolta è accaduto, il frutto avvelenato di una politica che trama nell’ombra ma il risultato di una discussione che deve avvenire alla luce del sole. Permettetemi di essere ancora più esplicito: il dialogo e l’ascolto – insisto su questo punto - implicano infatti il riconoscimento delle diverse sensibilità politiche e culturali, tutte legittime e dunque meritevoli di considerazione. Naturalmente, dopo il confronto si tratta di assumere decisioni. Ecco, quando parliamo di maggioranza, di opposizione, di governo cittadino, ci riferiamo esattamente a queste dinamiche attraverso le quali la vita politica prende corpo e si fa azione quotidiana al servizio della collettività. Quest’Aula, ne sono sicuro, possiede l’autorevolezza per promuovere non la logica dell’unanimismo, che a nessuno giova, ma quella unità di intenti nella quale potranno facilmente riconoscersi i tarantini ai quali dobbiamo garantire una migliore qualità della vita. Perché questo fa la politica, intesa come arte nobile e attività umana orientata al bene comune. Compito della politica è combattere le disuguaglianze, dare voce alla speranza, indicare nuove prospettive; papa Paolo VI diceva che “la politica è la forma più alta di carità”. È una definizione nella quale mi riconosco pienamente. Il Consiglio comunale di Taranto, ne sono convinto, saprà anche rapportarsi con spirito collaborativo sia con le altre istituzioni – penso al prossimo Parlamento e al governo che ne otterrà la fiducia, alla Regione Puglia e alla doverosa interlocuzione con il presidente Emiliano, alla Provincia – sia con tutte le espressioni della vita associativa e ai diversi organismi di rappresentanza. Mi riferisco, in particolare, al mondo del lavoro e quindi ai sindacati, agli ordini professionali, al mondo della scuola, della cultura e dello spettacolo, alle parrocchie, al mondo del commercio e dell’industria, agli enti di formazione. La massima assise cittadina deve relazionarsi con questi mondi per acquisire il loro punto di vista e condividere così, per quel che sarà possibile fare nel rispetto reciproco di ruoli e prerogative, gli interventi e le azioni che l’Amministrazione intende portare avanti. Impegnativo è dunque il lavoro che ci attende ed enorme la responsabilità collettiva che oggi assumiamo solennemente di fronte alla nostra città. Fatemi dire che sono ottimista: grazie alla guida del sindaco Rinaldo Melucci, con l’incessante attività degli assessori e il prezioso e insostituibile contributo di tutti i consiglieri, sapremo dimostrare di aver meritato il consenso e la fiducia del popolo tarantino”.