Riflessione sul razzismo: Dall’America a noi in Italia
(Di Giulio Pio Dima) Come ben saprete il 25 maggio scorso George Floyd, un americano residente a Minneapolis, è morto dopo che un agente di polizia si è inginocchiato sul suo collo per ben 7 minuti… le ultime parole della vittima sono state “Non riesco a respirare” I can’t Breathe. Il video dell’aggressione da parte del poliziotto è diventato virale, come le informazioni su George Floyd che non ha commesso alcun crimine, è solo l’ennesima vittima di colore. Sì, l’ennesima, perché in America c’è molto razzismo e le persone di colore vengono fermate molto più spesso dei bianchi dalla polizia, per pregiudizi e George è stato l’ennesimo caso. Quest’evento mi ha fatto riflettere nuovamente sul tema del razzismo e su quanto sia ancora radicato in un mondo che cerca di farci evolvere e di abbattere i muri dell’ignoranza e della differenza. Quando pensiamo che il mondo sia migliorato ecco che dimostriamo che c’è qualcosa di marcio in noi, un passato che ancora non abbiamo estirpato: il razzismo. E questo è un problema che esiste in tutto il mondo… Senza andare all’altro lato del mondo guardiamo nel nostro paese dove tra immigrati e l’iniziale odio per la gente cinese per via del COVID, abbiamo dimostrato quanto possiamo essere cattivi, marci contro chi presenta un diverso colore di pelle ma noi siamo meglio di così, dovremmo essere uniti perché il mondo non appartiene a noi, siamo solo di passaggio. Se dobbiamo indignarci per come hanno trattato in America George Floyd e tutti gli altri afroamericaniallora indignamoci anche per come vengono trattate le persone di colore qui in Italia, non c’è alcuna differenza tra l’America e noi in Italia e il razzismo va eliminato. Un giorno, e lo siamo stati anche noi in passato, le persone braccate e vittime potremmo essere noi.