Caso carcere di Taranto, vertice in prefettura
Chiesto un piano di innesti per la pianta organica e lo sfollamento
“Incontro in Prefettura, a Taranto. tra una delegazione della CGIL e il Prefetto di Taranto, Demetrio Martino. All’ordine del giorno la grave situazione dei carichi di lavoro del Corpo di Polizia Penitenziaria del carcere tarantino e degli altri istituti penitenziari della Puglia, che stanno determinando una situazione di estremo pericolo per la sicurezza nel carcere di Taranto e in tutti gli altri della Regione”.
Lo riferisce Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria che ha partecipato con la delegazione composta dal Segretario Generale Confederale della CGIL Taranto Giovanni D’Arcangelo e Luca Lionetti rappresentate sindacale FP CGIL Polizia Penitenziaria, all’incontro con il rappresentante governativo.
Alla riunione erano presenti anche il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria dott. Giuseppe Martone, il direttore del carcere di Taranto Luciano Mellone e il Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria Elena Vetrano.
“Il Prefetto, insieme al Provveditore e al Direttore, si faranno promotori, nei confronti del DAP, per una richiesta di immediato trasferimento di almeno sessanta detenuti da ricollocare al di fuori degli istituti della Regione Puglia. Le carceri pugliesi sono le più sovraffollate d’Italia con una percentuale di sovraffollamento del 136%, con gli istituti di Foggia al 165%, Brindisi 164% e Taranto 151%” - afferma Mirko Manna -. I trasferimenti sono un primo segnale per restituire un minimo di serenità ai lavoratori della Polizia Penitenziaria e per garantire condizioni di detenzione più dignitose alla popolazione ristretta”.
“Ci auguriamo – ha continuato il rappresentante nazionale della FP CGIL - che il Capo DAP Giovanni Russo e il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che hanno ‘ereditato’ questa situazione dalle precedenti gestioni dipartimentali e governative, diano seguito alle promesse di attenzione e considerazione nei confronti del sistema penitenziario ed in particolare per la Polizia Penitenziaria, che hanno espresso durante i loro primi discorsi di insediamento”.
“Ci attendiamo una risposta celere da parte del Ministro Nordio – ha proseguito il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo – i recenti fatti di cronaca nera, ma anche quella pianta organica assolutamente inadeguata al sovraffollamento che contraddistingue il Carcere di Taranto, sono un fallimento non solo del sistema penitenziario ma più complessivamente dello Stato e del sistema di norme che dovrebbero prevedere al recupero delle persone e alla dignità e alla sicurezza da garantire a detenuti e personale che vi opera all’interno. Ricordiamo, infatti, che poco più di 289 agenti si occupa di una popolazione di detenuti di oltre 800 ristretti e che nella Casa Circondare di Taranto mancano anche figure determinanti come contabili, educatori, mediatori culturali e psicologi”.