Taranto: Il Gruppo Taranto Mia lancia due proposte
Ciò a cui stiamo assistendo in questi infausti giorni è qualcosa che non era ancora capitato nella pur centenaria e travagliata storia rossoblù. Il calcio tarantino sembra finito in una spirale kafkiana da cui non se ne esce e di cui non si comprendono le responsabilità finendo per assumere i contorni della migliore commedia tragicomica fantozziana.
Per provare a districarci da questo marasma riavvolgiamo il nastro... Il 3 settembre allo Iacovone giungono i tifosi ospiti del Foggia autorizzati perché fidelizzati con quella che un tempo era la tessera del tifoso (quindi presunti bravi tifosi), entrati nel settore a loro dedicato, subito si presentano lanciando fumogeni e bombe carta, manco fossero i fuochi di Capodanno. Tifosi entrati solo a secondo tempo inoltrato, pare per aver causato un incidente con un’auto della Polizia di scorta... Al termine della partita due fumogeni (come testimoniato da un video che gira in Rete) vengono lanciati sugli imballaggi della pista di atletica destinati al Campo Scuola posti sotto il settore che hanno immediatamente preso fuoco.
L'incendio causato da questi delinquenti, spacciati per tifosi, causa il danneggiamento della struttura ed il conseguente sequestro del settore da parte della Magistratura nonchè l'inagibilità dello stadio.
Il danno rende impossibile disputare le successive gare interne e coinvolge anche il Brindisi che era temporaneamente ospitato a Taranto in attesa del completamento dei lavori di adeguamento del Fanuzzi. Vengono inizialmente rinviate le gare Brindisi-Catania e Taranto-Messina mentre altre due (Brindisi-Monterosi e Taranto-Cerignola) vengono giocate a porte chiuse e in campo neutro poiché la Lega Pro, pur interpellata, non concede ulteriori rinvii per preservare la regolarità del campionato.
Già tanto basterebbe come danno cagionato a ben due società e a due comunità di tifosi ma a questo si aggiunge ora un’ulteriore beffa.
Mentre a Brindisi si è lavorato alacremente per completare i lavori di messa a norma e lo stadio dichiarato agibile dalla Commissione di Vigilanza per la partita interna con la Juve Stabia, dalle nostre parti, lo Iacovone invece non ottiene l'agibilità, nonostante il completamento dei cablaggi indispensabili al ripristino della corrente e della video sorveglianza e nonostante le rassicurazioni dell’Amministrazione attraverso le parole dell’Assessore Ciracì. Emerge infatti un dettaglio non trascurabile, che cioè serve ancora realizzare altre opere di messa in sicurezza della Curva Sud (una gabbia di sostegno richiesta dai VVFF), come affermato dallo stesso assessore dopo la mancata agibilità, ma non ancora completate anche a causa del sequestro della struttura che sembrerebbe ancora in essere.
Il Taranto chiede e ottiene di poter disputare la partita col Crotone a porte chiuse ma dal presidente Giove, finora silente sulla questione, giunge anche un comunicato molto duro in cui annuncia di voler lasciare e accusa direttamente il sindaco Melucci di disinteresse per il calcio a Taranto a differenza dei suoi colleghi di Bari e Brindisi.
A questo punto, passato ormai più di un mese da quella notte che sul campo sembrava presagire una stagione importante per i nostri colori, è d’obbligo porsi e porre alcune domande a tutte le istituzioni.
Al Prefetto: Perché ai foggiani sono arrivati a Taranto con tutto quell'arsenale? Non era una trasferta controllata con tanto di tessera?
All'Amministrazione Comunale: Perché non informare subito che non si potevano fare tutti i lavori richiesti entro la gara col Crotone e che c'era il rischio di una mancata agibilità illudendo così una tifoseria che ora è arrabbiata, delusa e sgomenta?
alla società: perché chiedere di giocare a porte chiuse allo Iacovone invece di chiedere di giocare a Brindisi visto l’esistenza già di un accordo di ospitalità tra le amministrazioni durante i lavori allo Iavocone per i Giochi del Mediterraneo e permettere così ad abbonati e semplici tifosi di poter seguire la squadra?
Se è vero che sono stati dei delinquenti provenienti da Foggia a causare l’incendio è anche vero che il Taranto e i tarantini sono le vittime principali di questa assurda storia.
Come Gruppo Taranto Mia, esprimendo solidarietà alla società, chiediamo più trasparenza ed efficienza da parte di tutti gli enti preposti. Tempi certi e i più rapidi possibili per permetterci di tornare sui quei gradoni a urlare per il nostro Magico. È ora che tutti si assumano le proprie responsabilità e collaborino per preservare un patrimonio che è di tutta la città.
Auspichiamo anche che sia i tifosi che le istituzioni dimostrino di essere vicine alle sorti del sodalizio rossoblù. In tal senso vorremmo lanciare le seguenti proposte:
- Alla tifoseria: simbolicamente contribuire con l'acquisto virtuale del biglietto, col tramite dell'aps, anche se non sarà possibile assistere alla partita, al fine di dare in segnale di solidarietà importante sia alla società che all'opinione pubblica;
- Al comune di Taranto, qualora non già previsto dalla convenzione per l'utilizzo dello stadio, di prevedere un abbuono dei canoni di locazione per tutte le partite che saranno disputate a porte chiuse. (Comunicato stampa del Gruppo Taranto Mia)