Taranto, sgombero di Saverio: resistenza e disperazione, proroga di 30 giorni
Nella mattinata di mercoledì 21 gennaio, nell’abitazione di Saverio e Adriana è stato eseguito un tentativo di sgombero forzato, alla presenza delle forze dell’ordine, degli assistenti sociali e dell’avvocato dell’acquirente dell’immobile. Nonostante i procedimenti giudiziari ancora in corso sulla legittimità della vendita e l’assenza di alternative concrete per la tutela di Saverio, la famiglia è stata chiamata a lasciare la casa in cui vive. Lo si legge in una nota del comitato spontaneo #iostoconSaverio.
Saverio, persona con disabilità, e la madre Adriana, sostenuti proprio dal comitato spontaneo #iostoconSaverio, hanno cercato fino all’ultimo di trovare una soluzione che consentisse loro di rimanere nell’abitazione, proponendo affitti o nuove offerte economiche. Tuttavia, ogni tentativo è stato respinto dall’acquirente, determinato a entrare in possesso dell’immobile. Durante l’operazione, membri del comitato hanno organizzato azioni di protesta, con alcune persone salite sul tetto dell’edificio per opporsi al provvedimento. Si legge ancora nella nota.
Dopo ore di tensione e un malore di Adriana, che ha richiesto il ricovero in ospedale, è stata raggiunta una mediazione. Grazie all’intervento del dirigente delle forze dell’ordine, è stata concessa una proroga di 30 giorni, offrendo un breve periodo di respiro alla famiglia per organizzare la propria uscita.
L’episodio, descritto come una mattinata di disperazione e amarezza, ha sollevato dure critiche verso un sistema che, secondo il comitato, non tutela sufficientemente i diritti delle persone fragili. Adriana, portata via in ambulanza in seguito al forte stress, è diventata il simbolo di una battaglia per la dignità e i diritti, che per molti resta irrisolta. Il Comitato #iostoconSaverio ha annunciato che continuerà a mobilitarsi per sensibilizzare l’opinione pubblica, affinché situazioni come questa non si ripetano.