Taranto: Panarelli, ‘Ci attendono diciassette finali’
‘Il pareggio del Picerno con il Savoia mi lascia indifferente, penso solo a noi...’
Il tempo dell'attesa corrisponde al tempo della noia. Dopo le soste comandate e forzate, il Taranto è pronto a tornare in campo per esplorare direttamente gli umori e gli atteggiamenti in vista della rincorsa alla vetta. In questo caso le aspettative non devono fare la differenza. «Dobbiamo giocare ogni partita come se fosse una finale, già dalla gara di domenica prossima contro la Sarnese», dichiara il tecnico dei rossoblù Luigi Panarelli in un’intervista a «La Gazzetta dello Sport». «Dobbiamo pensare a noi, solo alla fine baderemo alle avversarie. Preferiamo vivere giornata dopo giornata. Il Picerno? Il pareggio di domenica scorsa contro il Savoia mi lascia indifferente. Può capitare di pareggiare su un campo del genere, anche perché è riuscito a portare a casa un punto che avrebbe potuto non raccogliere».
Dopo cinque mesi, Panarelli continua a indossare i panni del temerario che sfreccia a occhi chiusi come un pazzo. «Da quando sono arrivato sulla panchina ionica mi è rimasta quella base di incoscienza che mi permette di andare oltre. Avevo lo stesso atteggiamento anche quando giocavo e dovevo affrontare avversari del calibro di Ronaldo. Sono sempre un tifoso del Taranto, ma da allenatore ho delle responsabilità: non mi fermo mai e ho mille cose a cui pensare».
Il mercato invernale serve a correggere le lacune emerse nella prima parte di stagione. L’allenatore della società di Giove ha le idee ben chiare. «Volevo quattro attaccanti e l’innesto di Roberti mi permette di giocare in tanti modi, perché è un ragazzo che ha caratteristiche differenti dagli altri. Ci tengo a sottolineare che questa duttilità nel gruppo era presente ancor prima del suo arrivo. Ora si valuta l’aggiunta di un esterno offensivo under, anche se il parco giovani mi consente di variare».