Taranto: Bongiovanni, Zelatore e la seconda chance
Mio padre, militare e tutto di un pezzo, mi ha insegnato a rispettare le idee di tutti. Rispettare ma non accettarle in toto se sono contrarie o contrastanti con le mie. Faccio molta fatica a comprendere come alcuni giornalisti di punta del panorama jonico possano dimenticare o addirittura non ascoltare il grido di dolore del 99% della tifoseria rossoblù dando una seconda chance a chi ha già dimostrato che con il calcio non ha nulla a che vedere. Piccola precisazione: per questa società sarebbe la terza possibilità avendo già fallito in Serie D e dopo ripescaggio (eternamente grati) miseramente retrocessi dalla Lega Pro. Eventuali nuove aperture di credito me le sarei aspettate dopo la tanto attesa, e per ora mai svolta, conferenza stampa. Sembra come se qualcuno voglia farsi fuori dalla categoria "opinione pubblica" rea secondo la dirigenza tarantina di chissà quale nefandezza, per passare nelle fila del "tifoso garbato". A oggi si continua a offendere e a giocare con la passione dei tifosi che potrebbero anche tornare accanto a questa società se la stessa facesse un mea culpa sincero senza nascondersi dietro gufi e altri animali da serraglio.
Di Goffredo Trombetta