Taranto: Giovanili, a tu per tu con Marco Capone

TARANTO
15.03.2017 14:49

- Marco Capone, dopo aver lavorato come responsabile del settore giovanile di Martina e Matera, finalmente quest’anno sei approdato nella tua città natale, Taranto. Come procede?

“Svolgere questo lavoro nella città in cui sono nato e vivo è una grande responsabilità oltre che un onore. Per questo, ringrazio il presidente Elisabetta Zelatore e l’avvocato Tonio Bongiovanni per l’opportunità concessami. A differenza delle precedenti esperienze, l’ingrediente “passione” ti porta a dare sempre qualcosa in più”.

- Com’è strutturato un settore giovanile così ampio?

“Con la promozione in Lega Pro abbiamo apportato delle modifiche in quanto il professionismo obbliga le società a partecipare ai campionati nazionali. Oltre a Berretti, Under 17 e Under 15, il nostro settore giovanile è stato arricchito dalle due squadre regionali: Allievi e Giovanissimi e dalla scuola calcio”.

- Questo vivaio così ricco potrà essere un’officina di talenti per la formazione maggiore. Si lavora in tale direzione?

“Il lavoro intrapreso quest’anno, pur difficoltoso e pieno di insidie, è sicuramente proiettato al futuro. Non a caso, le formazioni Berretti e Under 17 hanno disputato i rispettivi campionati con elementi sotto il limite di età consentito. L’obiettivo finale è quello di portare quanti più ragazzi possibili alle soglie della prima squadra”.

- Il 95% dei ragazzi del settore giovanile proviene dal territorio tarantino.

“In accordo con società e Fondazione Taras abbiamo scelto di puntare esclusivamente su ragazzi del territorio, per concedere un’opportunità ai i giovani calciatori di Taranto costretti negli anni ad andare fuori per inseguire il loro sogno, di disputare dei campionati con la maglia della propria città”.

- Quali sono le difficoltà che stai riscontrando nella gestione?

“Il problema principale è la mancanza di strutture. Taranto offre poco, di conseguenza siamo costretti a emigrare nei paesi limitrofi sia per gli allenamenti che per le partite, creando disagio a chi è deputato all'organizzazione e alle famiglie dei ragazzi”.

- Un ruolo di responsabilità come educatore e l’importanza della scuola.

“Stare a contatto quotidianamente con ragazzi di tutte le fasce di età non è semplice, il ruolo di ogni singolo componente dello staff è cruciale nella crescita sia dal punto di vista agonistico che sociale. La gente che lavora nel settore giovanile diventa un punto di riferimento, una seconda famiglia con cui confidarsi e confrontarsi. La scuola, poi, è un elemento cardine per il futuro dei ragazzi”.

- Alla luce degli ottimi risultati di questa stagione, qual è l'obiettivo primario?

“Non è il risultato fine a se stesso, ma la crescita di ogni singolo atleta. Una metodologia di lavoro appropriata comporta grandi risultati anche sul campo. Tutte le formazioni stanno ottimamente figurando nei rispettivi campionati, in particolar modo l’Under 15 che occupa le prime posizioni di classifica ed è a un passo dalla qualificazione agli Ottavi di finale della Poule Scudetto”.

Nella foto: Marco Capone, responsabile del settore giovanile del Taranto 

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