Passiatore: ‘Su principi sportivi e meritocrazia non transigo’
Il tecnico spiega perché si è arenata la sua trattativa col Taranto
(Di Dante Sebastio)
Passiatore, sembrava tutto fatto per il tuo ritorno sulla panchina del Taranto, tanto che il 28 dicembre avresti dovuto dirigere il primo allenamento: poi, cosa è successo?
“Effettivamente, gli accordi iniziali prevedevano che il 28 dicembre dirigessi il mio primo allenamento, con il mercato e la gestione sportiva affidati interamente a me. Dopo tre giorni di trattativa, mi è stata prospetta la possibilità che Sapio potesse collaborare con l’area tecnica. Alla mia titubanza i colloqui si sono interrotti. Perché il nostro modus operandi è differente”.
Che programma avevi stilato con il presidente Giove?
“La strategia prevedeva l’acquisizione di giocatori di proprietà, valorizzazioni e minutaggio con giovani provenienti da categorie superiori, per costruire un progetto solido non solo nell’immediato, ma anche con prospettive a lungo termine”.
Se Giove decidesse di accettare le tue “condizioni”, torneresti a trattare?
“Non parlerei di condizioni, ma di accordi che mirano al bene della squadra e della città. L’obiettivo è affrontare il girone di ritorno senza subire umiliazioni: per me, valori come dignità e professionalità sono molto importanti“.
Cosa ti aveva spinto ad accettare Taranto in una situazione così difficile?
“La Serie C è un palcoscenico affascinante, ma l’ho detto chiaramente al presidente: voglio lavorare con serietà e meritocrazia, onorando la maglia. Non sono disposto a scendere a compromessi, soprattutto quando sono io a dovermi assumere le responsabilità. Sul rispetto dei principi sportivi sono intransigente”.