Consiglio di Stato: Lecco resta in B, respinto ricorso Perugia
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha confermato la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, n. 13162/2023, lasciando il Lecco in Serie B.
Secondo l’ordinamento giuridico statale, si legge nel dispositivo, “un termine perentorio non è un termine inderogabile in senso assoluto, essendo ammessa la rimessione in termini e/o la proroga del termine che dir si voglia, a fronte di situazioni eccezionali che rendono oggettivamente impossibile l’osservanza del termine (es. proroghe di termini previste con legge a fronte di eventi eccezionali, rimessione in termini per errore scusabile nel processo amministrativo)”.
Che vi fosse l’inesigibilità di altro comportamento da parte del Lecco Calcio è affermazione su cui si fonda la decisione del primo Giudice e che è ampiamente condivisa dal Collegio.
RESPINTO RICORSO PERUGIA - Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Perugia calcio contro la sentenza del Tar del Lazio nel procedimento riguardante l’ammissione del Lecco in Serie B. Il Perugia resta quindi di fatto in Serie C, mentre il Lecco è in B. In particolare la società biancorossa contestava la concessione, a suo avviso illegittima, della licenza a prendere parte al campionato di B da parte del Lecco non avendo questo dimostrato entro i termini previsti la disponibilità di uno stadio idoneo alla disputa delle partite di Serie B. Mancano ancora le sentenze in merito alla situazione di Brescia e Reggina, ma i destini sembrano delineati: niente da fare per i calabresi, club di Cellino ripescato in Serie B. (Nella foto Paolo Di Nunno, presidente del Lecco)