Discarica Lutum: prosegue la raccolta firme dei cittadini per il no
La discarica Lutum, situata in contrada Palombara nell’isola amministrativa Taranto B del Comune di Taranto, resta al centro del dibattito pubblico. Secondo la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del 2005, ripresentata quest’anno nell’ambito del procedimento per il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), i comuni più vicini all’impianto sono Monteparano (2.000 metri), Lizzano (2.150 metri) e Fragagnano (2.600 metri).
La conferenza dei servizi, passo fondamentale per la decisione sul PAUR, inizialmente prevista per il 19 novembre, è stata rinviata al 10 dicembre 2024 alle ore 10.30. Come riportato nella nota della Provincia datata 14 novembre, gli enti coinvolti dovranno fornire i propri pareri e atti di assenso entro il 4 dicembre 2024. Il rinvio, motivato da un disguido informatico, offre ulteriore tempo per le iniziative contro la riapertura, tra cui la raccolta firme. Ad oggi, l’associazione Attiva Lizzano ha già inviato 1.512 firme alla Provincia. La scadenza per la conclusione del procedimento resta fissata al 5 gennaio 2025.
Esaminando la documentazione pubblicata sul sito della Provincia, sono ancora pochi gli enti che hanno espresso un parere ufficiale. Tra questi, l’ASL di Taranto ha dato parere sfavorevole alla riapertura della discarica, sottolineando le criticità igienico-sanitarie e odorigene emerse in passato, che continuano a destare preoccupazioni per la salute pubblica e la salvaguardia ambientale.
Nonostante la discarica sia formalmente chiusa, numerose segnalazioni di odori nauseabondi continuano a provenire dalla zona. Recentemente, i funzionari dell’Arpa, durante un controllo, sono stati costretti a ricorrere a cure mediche. Questi episodi hanno portato alla presentazione di una denuncia ai Carabinieri del NOE per indagare sulla presenza di materiali potenzialmente pericolosi nel sito.
Permangono ritardi nei lavori di messa in sicurezza e bonifica della discarica, aggravando la situazione per i residenti, che si sentono costretti a rimanere chiusi in casa per proteggersi dai miasmi. La situazione ha generato un forte malcontento, alimentato anche dal silenzio delle istituzioni locali e regionali, mentre diversi comuni e associazioni hanno già espresso una chiara opposizione alla riapertura.
Sul fronte legale, è in corso un procedimento penale presso il Tribunale di Taranto per disastro ambientale, mentre la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) presentata da Lutum evidenzia un aumento delle ospedalizzazioni per tumori in alcuni comuni limitrofi.
La conferenza dei servizi del 10 dicembre rappresenterà un momento decisivo. Secondo l’articolo 14-ter della legge 241/1990, la decisione finale sarà basata sulle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni coinvolte. Se le istanze di tutela ambientale e sanitaria non prevarranno, dal 5 gennaio 2025 si rischia la riapertura della discarica, con un conseguente aumento del traffico di camion diretti al sito.