‘Su aeroporto di Taranto grave conflitto istituzionale Stato-Regione’
Lo denuncia, attraverso una nota, l’avvocato Walter Fischetti del Comitato Pro Aeroporto di Taranto-Grottaglie
”Per gli aeroporti nazionali di continuità territoriale, lo Stato ha il potere/dovere di rimuovere ogni ostacolo o ritardo alla mobilità delle persone frapposto dalla Regione territorialmente interessata da tali infrastrutture”. Lo scrive, in una nota, Walter Fischetti del Comitato Pro Aeroporto di Taranto-Grottaglie, che spiega. ”Con nota del Ministero delle Infrastrutture dell’8 marzo 2021, inviata al nostro Comitato, all’aeroporto Arlotta di Grottaglie viene riconosciuta la continuità territoriale perché ‘il territorio non ha idonei mezzi di trasporto diretti e alternativi per viaggiare in Italia e all’estero’. Il nostro bacino territoriale interregionale di utenza è enorme - prosegue Fischetti -. Bene, sarebbe forse questo il problema! Una risorsa è un problema solo in Puglia, la triste verità”.
“A Taranto, i trasporti sono al collasso totale e il gestore aeroportuale non ne vuol sapere, o non è capace, di spostare a Grottaglie una sola compagnia aerea affidabile da Bari e Brindisi - aggiunge Walter Fischetti -. Il problema però è sempre il solito: sopperire urgentemente e/o pubblicare un bando di continuità territoriale con Roma, Milano, Bologna, Pisa e Catania per i tantissimi lavoratori, studenti e ammalati gravi“.
Fischetti ricorda al presidente Emiliano che “la concessione, affidata al suo Gestore Adp Spa nel lontano 2003, ha permesso l’esborso allo stesso suo Gestore di circa 107 milioni di euro dalle casse regionali dal 2007 al 2019, senza garantire un solo collegamento stabile a Taranto, nemmeno con Ryanair. Il Gestore quindi risulta oggettivamente inadempiente agli obblighi ‘de minimis’ di legge nel dover garantire ‘per la pubblica utilità’ al nostro Aeroporto la mobilità di interesse generale, non solo”.
“Non condividendo alcuna Compagnia aerea da Bari o Brindisi in 19 anni ha aumentato il gap di Taranto nello sviluppo economico turistico con le low-cost che ha fatto volare con gli incentivi regionali (pubblici) solo su Bari e Brindisi - spiega Fischetti -. La Regione Puglia, attraverso i suoi assessorati ai Trasporti e al Turismo, non ha quindi vigilato sul corretto utilizzo dei suoi finanziamenti, che per Taranto-Grottaglie hanno una pubblica funzione sociale”.
”Grazie alle nostre denunce al Ministero e al nostro dossier, ora sarà più semplice per l’attuale Governo, già sollecitato nella precedente legislatura dal Prefetto di Taranto nel maggio 2022 e dal Commissario Comune di Taranto Cardellicchio, avocare a sé l’intera procedura della continuità territoriale per assegnare finalmente i previsti fondi economici spettanti anche all’aeroporto di Taranto per volare, nel rispetto dell’art. 16 della Costituzione”.
“La Concessione aeroportuale di Taranto-Grottaglie è insostenibile e va risolta perché la Regione Puglia ha gravemente interferito, e continuerà a farlo, con il diritto costituzionale alla mobilità dei tarantini. In 19 anni, i tarantini si sono fatti carico di ingenti perdite economiche e di tempo perché ingiustamente privati del loro aeroporto. Siamo certi che il nostro dossier a Roma sia giuridicamente fondato dopo il sostegno ricevuto dal Ministero, dalla Prefettura di Taranto e dal Commissario Cardellicchio: è urgente commissariare il Gestore, con la rinegoziazione/revoca della Concessione del 2003, per garantire effettivamente il normale traffico passeggeri a Taranto-Grottaglie.mCi rimarrà sempre un dubbio però: perché tutto questo astio della Regione Puglia nei confronti del nostro Aeroporto di Taranto nei trasporti e nel turismo?”, conclude la nota di Walter Fischetti del Comitato Pro Aeroporto di Taranto-Grottaglie.