IL PUNTO: Taranto, è giunta l'ora di giocare a calcio...

TARANTO
Redazione
15.09.2016 14:33

Che sarebbe stato un anno difficile l'abbiamo già scritto. Che sarebbero servite tanta calma e pazienza anche. Che si sarebbe puntato solo alla salvezza pure. Tuttavia, nel calcio bisogna essere lungimiranti, capire immediatamente le problematiche e avere la consapevolezza dei propri mezzi. Il Taranto ha raccolto 5 punti in 4 partite. Potremmo tranquillamente dire che è un buon bottino. Una sconfitta ci può stare, anche due o tre. Non è questo il problema. Il fatto è che questi punti sono stati conquistati più per demerito degli avversari che per meriti veri e propri. Non si può pensare che il gioco del pallone sia legato alla fortuna. Se la buona sorte comincia a mostrarti il suo lato B, parallelamente iniziano i guai. Questo Taranto non ha idee, non ha carattere, non ha gioco, è ancorato a un difensivismo vecchio, stucchevole, incapace di tirar fuori la testa dal carapace e scuotersi da questo torpore. In questo Taranto, la mano del tecnico non si nota. È necessario muovere la classifica dopo ogni giornata, ma un pizzico di ambizione ci vuole: non si può rinunciare a giocare in casa anche con il Siracusa, squadra nettamente alla portata. Idem con la Casertana. Basta attendere l'avversario come si faceva negli anni Settanta. A questo punto, la domanda sorge spontanea: il gruppo lavora sul campo provando e riprovando schemi di gioco? Perché, numeri alla mano, a oggi i gol sono arrivati solo su palla inattiva: punizione di Stendardo, rigore di Viola e magia di Bollino. Allora, a che serve nascondere la formazione titolare se poi ti "esprimi" sempre nella stessa e noiosa maniera?

PERCHÉ? In una squadra quasi priva di qualità, anche se pur sempre discreta, non poteva proprio starci il brasiliano Bergonsi? Perché bocciarlo quando poteva essere utile in mezzo al campo con la sua tecnica e l'ottima visione di gioco? Papagni ci risponderà...

LA SOLUZIONE Siamo solo alla 4a Giornata di campionato e c'è tutto il tempo per correre ai ripari. Noi, una soluzione vorremmo suggerirla: dal momento che Papagni è più abile nella fase difensiva, perché non sfruttare le capacità di Franco Dellisanti, che resta sempre un allenatore, per quella offensiva? 

Di Vito Galasso e Dante Sebastio

Foto Giuseppe Scialla

Girone C: Un punto di penalizzazione per Catania e Melfi
Eventi: Sabato a Leporano la Giornata dello Sport