Coronavirus: Tasso positività provincia di Taranto più basso in Puglia
Ultimo rapporto, redatto il 20 maggio, conferma basso livello di incidenza di contagi e mortalità
La Struttura di Epidemiologia e Statistica dell’ASL Taranto elabora settimanalmente un rapporto statistico sui casi di Covid-19 registrati in provincia di Taranto, sulla base dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità, della Protezione Civile e del Bollettino Epidemiologico della Regione Puglia. L’ultimo rapporto, redatto il 20 maggio, conferma il basso livello di incidenza dei contagi e della mortalità in provincia di Taranto rispetto al dato medio pugliese e a quello nazionale. Infatti, il tasso di positività rispetto alla popolazione per la provincia di Taranto è di 4,8 su 10.000 rispetto ai 10,9 della Puglia e ai 37,7 dell’Italia. Il tasso di positività della provincia di Taranto, pertanto, è il più basso tra le province pugliesi. Analogamente, il tasso di mortalità per Covid è pari a 0,5 su 10.000 abitanti rispetto all’1,2 della Puglia e al 5,3 dell’Italia. In provincia di Taranto ad oggi sono 276 i casi confermati di positività al Coronavirus. Di questi, 163 (pari a circa il 60%) sono i guariti, 30 (10%) i deceduti e 83 (30%) gli attualmente positivi. Di questi ultimi, 14 sono ricoverati e 69 sono in isolamento presso il proprio domicilio. Inoltre, si rileva che degli 83 attualmente positivi, oltre il 65% è asintomatico o pauci-sintomatico, mentre meno del 15% presenta uno stato clinico severo o critico. Appare di assoluto rilievo il tasso di guariti sul totale dei contagiati in provincia di Taranto (circa 60%), se confrontato col dato pugliese (46%). Il tasso di letalità, ossia la percentuale di deceduti sui contagiati, nella provincia ionica appare in linea con il dato regionale (10,9% rispetto al 10,8% della Puglia), ma più basso del dato nazionale (14,2%). In provincia di Taranto, la distribuzione per sesso fa registrare una prevalenza degli uomini sulle donne tra i contagiati (54,35% contro 45,65%) e, ancora più netta, tra i deceduti (66,67% contro 33,33%). Il confronto della distribuzione per età dei positivi e dei deceduti evidenzia la più alta mortalità tra le classi di età più anziane. Infatti, l’età mediana dei contagiati è pari a 57 anni, a fronte dei 78,5 anni dei deceduti. “Sicuramente un dato importante per la nostra provincia, oltre al basso numero dei positivi, è l’alta percentuale dei guariti -commenta il Dott. Michele Conversano, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Taranto -. Oltre il 60% dei soggetti che sono stati contagiati dal virus sono ormai guariti, quindi abbiamo soltanto 83 persone ancora positive al virus, di cui poche ricoverate e la maggior parte già in isolamento domiciliare. Aver identificato precocemente i casi e averli isolati insieme ai contatti stretti è stata sicuramente una delle cose che ci hanno avvantaggiato nel poter tenere sotto controllo il contagio nella nostra provincia. Ma non è finita qui, anzi, dobbiamo continuare. Qui a Taranto, anche se non previsto, abbiamo posto in sorveglianza domiciliare tutte le persone arrivate dalle altre regioni. In questo modo, ad esempio, abbiamo individuato il caso di una persona proveniente da Milano che si è rivelata positiva: era asintomatica ma, grazie al monitoraggio, ha rivelato di avere avuto contatti con la nuora risultata positiva. L’abbiamo posta in isolamento, così come abbiamo fatto con i vigili urbani che erano entrati in contatto con lei. Anche a loro abbiamo fatto il tampone e, fortunatamente, sono risultati negativi. Questa è una attività che dobbiamo continuare: se è vero, come crediamo che sia, che il virus sta circolando meno, diventa ancora più importante identificare precocemente tutti i casi sospetti e fare il tampone. Per questo, grazie a tre squadre di infermiere, abbiamo aumentato la nostra capacità di fare tamponi a domicilio e presso le strutture di Martina Franca e Massafra. È importante la collaborazione con i medici di medicina generale per la segnalazione dei sintomi sospetti. In quei casi, dobbiamo attivarci, fare il tampone e, in caso di positività, bloccare tutti i contatti stretti. E se, finché eravamo in lockdown, ciò significava piccoli numeri, ora potrebbe voler dire individuare molti più contatti e, pertanto, l’azione di contact tracing che è l’azione che ha contraddistinto la nostra regione, deve continuare e rafforzarsi sempre di più”.