Amarcord: D'ainzara, 'Quel Taranto poteva fare di più'
L'ex rossoblù a Blunote: 'La curva tarantina era uno spettacolo'
Nel 2002/03 iniziava, per il Taranto, un periodo difficile per questioni societarie. In quella stagione gli ionici si salvarono con una buona rosa che uno dei calciatori dell’epoca, Fiorenzo D’ainzara, a Blunote, ricorda così: “Da un punto di vista calcistico quella stagione non si può dimenticare anche se resta il rammarico visto che le cose non andarono benissimo. Sono rimasto in riva allo Ionio per sei mesi allenandomi e comportandomi sempre in modo professionale. Ho un ottimo ricordo della piazza”.
TARANTO: “La gente al sud è molto calorosa e Taranto è una bella città: li vivono di calcio e lo conoscono bene. Quando si entrava in quello stadio e si vedeva la curva piena era uno spettacolo. Onore alla città di Taranto e ai suoi tifosi”.
I MOMENTI: “Beh, quello più bello fu quando seppi che la piazza era interessata a me e che, quindi, firmai. Quello più brutto fu quando salutai tutti. Eravamo una buona formazione umana e professionale”.
LA ROSA: “Avevamo una buona squadra con gente come Andrisani, Venturin e Petrachi. Non ho giocato tantissimo ma, sicuramente, potevamo fare di più”.
LA SOCIETA’: “Facevo il calciatore e dovevo dimostrare il mio valore. Chi mi stipendiava sapeva come gestire al meglio le cose. Oggi come oggi non si capiscono bene certe situazioni. Il mio unico pensiero era solo andare al campo e allenarmi”.
LA GARA…: “La partita che ricordo con maggior piacere è stata quella con il Teramo: in quell'occasione trovai maggiore spazio…”.
I TECNICI: “Con il tecnico Di Chiara ho vissuto i momenti più entusiasmanti della mia carriera. Con lui ho vinto tanto e ho girato l’Italia. Esiste un grande rapporto di fiducia. Poi, arrivò Brini, allenatore in gamba. Personalmente, ho sempre dato il massimo”.
D’AINZARA: “Oggi lavoro nelle scuole con tre bambini disabili che mi riempiono le giornate, faccio assistente educativo. Inoltre gestisco una squadra di 2005, Esordienti, nella scuola calcio, a Vasto, Vigor Don Bosco”.