Giove ad Antenna Sud: ‘Ecco come e quando cederò il Taranto’
Il presidente saluta Dionisio e Di Costanzo dando il benvenuto a Capuano ed Evangelisti
“Ho dovuto prendere una decisione dolorosa, anzi ne approfitto per salutare Di Costanzo e Dionisio, ai quali auguro un futuro radioso. Purtroppo, le prime due giornate non hanno convinto, sollevando diversi dubbi anche tra la tifoseria: l’esonero era inevitabile. Ho scelto Luca Evangelisti perché conosce bene l’ambiente avendo lavorato a Taranto sia da calciatore che da dirigente. Eziolino torna rossoblu dopo 24 anni, la prima volta quando io ero presidente, abbiamo puntato su di lui perché è un esperto del girone”. Così Massimo Giove, presidente del Taranto, al microfono di Antenna Sud.
CONTESTAZIONE - “Non mi aspettavo una dura contestazione dopo la gara con il Catanzaro: abbiamo affrontato una corazzata, che con il Crotone farà un campionato a parte. Sapevamo che sarebbe stata difficile, ma l’approccio alla gara non è stato dei migliori. Comprendo i tifosi, sono sempre dalla parte loro e lo sto dimostrando con il prezzo dei biglietti. Devo garantire il calcio a Taranto, quindi farò mai investimenti che non posso mantenere mettendo a rischio la continuità del club“.
CORDATE INTERESSATE - “Da quando ho acquistato il Taranto, ho sempre manifestato la mia disponibilità a passare la mano qualora si presentasse un gruppo solido o una multinazionale con un progetto che miri alla Serie A. Però, a oggi, non si è mai presentato nessuno, e sono al comando della società dal 2017. E per cinque anni consecutivi, puntualmente alla vigilia del campionato, viene fuori la notizia che qualche fantomatico gruppo vuole acquistare il Taranto. Ma da me, lo ribadisco, non è venuto mai nessuno né ho mai dichiarato di voler cedere. Ovviamente, queste voci non fanno altro che destabilizzare l’ambiente. Però, per il bene che voglio ai colori rossoblu, sono pronto a cedere qualora si presentasse una multinazionale o un grande gruppo, a patto che abbiano progetti seri e affidabili. La verità è che Taranto non interessa e i tarantini che vogliono fare qualcosa per la comunità sono pochi. E ci troviamo a combattere anche con i pessimisti da tastiera. Per quanto mi riguarda, posso promettere solo una cosa: fin quando sarò al timone, il calcio a Taranto è garantito”.