Assunzioni Comune di Taranto: ‘Lasciati scoperti settori a rischio’
Anna Marra e Tiziana Ronsisvalle (FP CGIL) sul piano triennale fabbisogno del personale
Questo piano del fabbisogno del personale al Comune di Taranto non legge davvero il fabbisogno della cittadinanza. Tutte le assunzioni in un Comune che ha la metà dei suoi dipendenti (ad oggi 712 su organico previsto di di 1530) sono provvidenziali, ma non si interviene soprattutto sui settori a rischio, come l’Avvocatura, i vigili urbani, l’ambito culturale, i servizi sociali o gli asili nido, contravvenendo alla più elementare delle funzioni della Pubblica Amministrazione: assicurare l’universalità del servizio pubblico a tutti, dal ricco al povero.
Tiziana Ronsisvalle e Anna Marra, rispettivamente segretaria della Funzione Pubblica CGIL di Taranto e segretaria aziendale al Comune di Taranto, per la stessa sigla sindacale, non hanno dubbi: oltre alle dichiarazioni d’intenti non si investe sulla macchina amministrativa e sui servizi al cittadino. Nella conferenza stampa di questa mattina (venerdì 27 maggio) le due esponenti sindacali fanno il punto, infatti, sul Piano Triennale del personale al Comune di Taranto, varato ufficialmente nei giorni scorsi dal Commissario Prefettizio Cardellicchio, ma che mutua la tendenza degli ultimi anni.
“Parlare della macchina comunale significa parlare dei suoi dipendenti, ma anche dei servizi che sono chiamati a rendere ai cittadini – spiega la Ronsisvalle – per questa ragione la nostra piattaforma rivendicativa sarà consegnata all’agenda di tutti coloro che hanno deciso di candidarsi a sindaco.
Tocca ad Anna Marra elencare i vuoti che il nuovo Piano Triennale ancora una volta non tiene in considerazione. “Nei servizi sociali che sono il cuore pulsane delle sofferenza di questa città, degli ultimi – spiega – continueranno a mancare gli psicologi e altri andranno in pensione nei prossimi anni“. “E’ con queste armi spuntate che andremo al tavolo che discuterà il prossimo Piano Sociale di Zona che decide ad esempio l’assistenza alle famiglie in difficoltà – dichiara Tiziana Ronsisvalle – oppure l’assistenza ai disabili“.
Poi c’è l’avvocatura comunale con un carico di contenziosi che va dall’amministrativo al penale. “Quì – dice la Marra – operano solo due avvocati, circondati da un organico sempre più esiguo. E così il Comune in molti casi è costretto a esternalizzare“.
Difficoltà anche nel settore Urbanistica, Lavori Pubblici e Patrimonio. “Si fa tanto parlare del PNRR e di progetti avveneristici – commenta ancora la segretaria aziendale del Comune –, ma nei settori tecnici scontiamo una carenza di personale drammatica che non è coerente con gli annunci di rilancio”. L’immagine che la Marra evoca in conferenza stampa è quella delle stanze chiuse. “Quando dipendenti comunali vanno in pensione si chiudono le stanze e le competenze di questi diventano un carico di lavoro per qualcun altro”, dice.
Difficoltà per la Funzione Pubblica CGIL si registrano anche nell’ambito culturale. “Che senso ha fare un contenitore polifunzionale come la Biblioteca Acclavio - commenta la Marra - e poi non metterci dentro personale qualificato per quelle funzioni, a cui non si offre un’adeguata formazione. Oppure lasciare che il patrimonio di memoria e storia dell’Archivio storico del Comune venga lasciato a marcire in un capannone industriale?“.
C’è poi il capitolo Vigili Urbani. “Siamo contente che se ne possano assumere 60 – dicono Marra e Ronsisvalle – a patto che si pensi a una diversa geografia territoriale che passi per una viabilità sostenibile e realmente fruibile. Taranto ha bisogno di vigili urbani anche per strada o all’annona e non solo negli uffici. Per questo come CGIL avevamo anche avanzato un proposta che innestava il tema delle forze di polizia municipale in un contesto più ampio come la revisione della mobilità urbana, la sostenibilità del traffico veicolare oppure – continua Tiziana Ronsisvalle – la flessibilità negli orari di ingresso del personale comunale, che avrebbe consentito non solo di decongestionare il traffico ma assicurare tempi più lunghi di apertura degli sportelli“.
Infine il capitolo asili nido su cui pesa anche il destino di 54 educatrici che hanno regolarmente vinto un bando di gara comunale. “Dovevano essere il nostro fiore all’occhiello, ma sono diventati pian piano poco competitivi per scelte di completo disinvestimento sul piano dell’offerta educativa – dicono le due esponenti della FP CGIL –. 6 asili sono rimasti pubblici, altri tre sono stati esternalizzati e dati ai privati, mentre il Piano Triennale annuncia che fino al 2024 solo una educatrice di quella graduatoria pubblica potrà iniziare a lavorare. Avevamo chiesto un confronto – conclude la Ronsisvalle – perché come dipendenti comunali abbiamo il polso della situazione, sappiamo cosa chiedono i cittadini, ma evidentemente si è pensato di proseguire lungo il solco della completa assenza di relazioni sindacali. Attendiamo dai candidati sindaco un cenno di risposta!”. (Comunicato stampa)