“Salam Music Stage”: Prima esibizione Live dei quattro richiedenti asilo politico
Musica per la pace e l'impegno sociale Hanno fatto il loro ingresso nel suggestivo spazio esterno dello studio di registrazione della Joe Black Production a Leporano, i quattro artisti, in arte Kya Man & Black Sol - Yike Euro - Zil Djzibril, accompagnati dall’applauso sentito dei presenti. Sono stati introdotti da Giovanni Orlando Producer della Joe Black Production, che ha seguito il progetto Salam Music Stage dall’inizio alla fine e che in conferenza stampa, ha rimarcato la valenza sociale del progetto “Salam Music Stage”: “ho lavorato in passato nel sociale, ma questo progetto mi ha sconvolto positivamente” ha dichiarato. Ha inoltre spiegato ai presenti la nascita di questo progetto che coniuga insieme intercultura e musica, e quindi l'incontro con i quattro ragazzi, tutti richiedenti asilo politico, tutti giovanissimi, ospiti presso l'Hotel Bel Sit, centro di prima accoglienza gestito all'Associazione Salam: “L’incontro è stato casuale: un giorno tramite dj Brusca, sono venuto a conoscenza del desiderio dei quattro ragazzi di voler registrare tre brani. Da cosa nasce cosa e l’idea, il progetto si è concretizzato, anche grazie all'Associazione Salam che lo ha supportato.” Dell'esperienza vissuta ha raccontato: sono stati sette giorni intensi: avrei voluto tanto non finissero mai! E ciò che ha colpito di più Giovanni Orlando è stata la grande umanità dei ragazzi: “hanno una dignità pazzesca” . Poi fa sapere che questa produzione discografica sarà diffusa in tutte le più importanti piattaforme on line, come amazon e itunes. Sarà possibile scaricare, acquistare ed ascoltare i brani. Fa sapere Giovanni Orlando : “costa solo 90 centisimi, io sarò il primo ad acquistarli”. E’ un acquisto simbolico che serve a supportare la causa e incoraggiare i ragazzi. Giovanni Orlando ha inoltre ringraziato chi ha collaborato alla riuscita di questo progetto : l'equipe Salam, in primis la Presidente Simona Fernandez - Elisa Fedele, Valentina D’Alò, Helen Pontiello, Antonietta Podda – e poi Simone Costantino (compositore ed arrangiatore), Roberto Boccia (tecnico del suono e fonico), Fabiola Troilo PH @Bringout (Art Work) e Maurizio Mazzarella (Press office). Ha infine ringraziato Francesco Falcone, Ciro Bianco e Marilyn Pastorelli di Altramusicalive,che hanno dato la possibilità ai quattro rapper di partecipare al prossimo Taranto Rock Festival 2017. (11-12 agosto). Infine non poteva mancare il ringraziamento a Donatella Pohar caporedattrice di Radiocapodristia, la madrina di questa straordinaria iniziativa di musica e intercultura, media partner del progetto. A parlare poi è stata Simona Fernandez, presidente dell'Ass. Salam, che dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita di questo progetto, ha evidenziato il valore sociale delle canzoni: “Il progetto nasce all’interno dell’Hotel Bel Sit, e quindi da un rapporto che c’è tra gli ospiti e i lavoratori del centro. I rapporti non sono facili nei centri di accoglienza, perchè le richieste - quello che i ragazzi si aspettano - non è quello che poi trovano - non in termini di accoglienza ma di un sistema che non è in grado dopo mesi e mesi di attesa di fornire i documenti Comunicato Stampa necessari alla loro permanenza in Italia.” Ed è questa la denuncia contenuta anche nella canzone Aidez- Nous di Kya Man e Black Soul . Poi, ha proseguito la Fernandez rimarcando che gli artisti sono tutti richiedenti asilo. Molto spesso, anche mediaticamente e soprattutto nei social viene sminuita o addirittura denigrata la loro scelta: quella di aver lasciato il loro Paese per motivi economici. “In realtà” - dichiara la Fernandez - “dietro a un motivo economico, c’è una mal gestione, un malgoverno che genera queste migrazioni. Taranto seppur sia stata scelta dall’alto come luogo di sbarco, in realtà in termini sociali ritengo possa dare molto, in grado di assorbire la loro idea di riscatto sociale”. Oggi come oggi, scrivere questi tre brani dove si attacca il sistema che genera la guerra, e cantarli è di per sé un altro tentativo di alzare la voce e di reagire a quello che è a loro successo, cercando così attraverso la musica di superare psicologicamente quanto è successo: hanno alle spalle non solo un viaggio traumatico, ma un sistema politico e sociale che non garantisce i più importanti diritti. Provengono infatti da Paesi nei quali la libertà di espressione e di parola non sono scontate, sottolinea la Presidente di Salam. Questo esperimento, questo connubio tra musica e accoglienza é quindi un modo per sottolineare che sono qui come richiedenti asilo, sono persone che stanno portando avanti una lotta. E Taranto, dimostra grazie a belle realtà come Joe Black Production che è capace di recepire questi segnali. Dopo la presentazione del progetto, è seguita esibizione live dei Quattro Artisti per tre brani: no “Aidez nous” di Kya Man e Black Soul – “La guerre” di Yike Euro e “Freestyle” di Zil Djbril. Non solo rap o hip hop, dunque ma una musica di denuncia dall'alto valore sociale, perché come hanno spiegato poi i quattro artisti: “la musica non serve solo a ballare, ma anche a trasmettere dei messaggi importanti: come l'abolizione dello sfruttamento e della schiavitù che ancora oggi esiste; come la necessità per noi migranti di poter ottenere un documento e di poter lavorare, per sentirci finalmente liberi.” Perchè dietro a ogni storia c'è una sofferenza. “Non è stato facile lasciare i nostri genitori, i nostri fratelli, la nostra terra, anzi.” Lanciano quindi un appello quindi rivolto al popolo italiano: non lasciateci soli, aidez-nous!