Sant'Antonio 2016: Venerdì Festa di Pizzica&Balli col Maestro Labate
Che sia la volta buona! Domani, venerdì 10 giugno, dalle ore 20 via Criscuolo, tra via Duca degli Abruzzi e via Regina Elena, a Taranto, è pronta a trasformarsi in uno spaccato del tempo e delle tradizioni del territorio con la prima edizione della “Festa di Pizzica e Balli Popolari” grande novità nel quadro delle manifestazioni civili della Festa della parrocchia Sant’Antonio da Padova diretta da don Carmine Agresta, che avrà il suo culmine lunedì 13 con la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Taranto Santoro e la processione in onore del Santo per le vie del quartiere.
Una serata di festa e divertimento allo stato puro con la riscoperta dei balli di una volta resi attuali dal clima gioioso di chi li interpreta e chi li insegna. Dopo il rinvio di domenica scorsa tutti col naso all’insù a guardare il cielo sperando che non faccia nuovamente scherzi di “maltempo” sperando che proprio Sant’Antonio faccia venerdì sera una delle sue 13 grazie giornaliere.
Tutti in strada quindi, venerdì 10 dalle ore 20 in poi, a muovere il corpo su note care ai nostri nonni ma anche musiche provenienti da tutto il mondo. A insegnare i passi il grande Maestro Gianni Labate che ha guidato quest’anno un progetto di “pizzica e danze popolari” proprio nella sala ludica della chiesa Sant’Antonio, un progetto molto coinvolgente di riscoperta dei balli di una volta con grande partecipazione da parte di parrocchiani e non. Il Maestro Labate, originario di Putignano, ha svolto nel corso della sua carriera molte ricerche sulle danze tradizionali pugliesi e del mondo, pertanto è un vero esperto della materia. Egli forma ogni anno aspiranti insegnanti di danze e conduce molti corsi di danze etniche del mondo. Molti i festival folk europei a cui ha partecipato come portatore della cultura popolare pugliese.
“Rinnovo il mio invito a venire tutti in massa - dice il Maestro Labate –, faremo anche danze un po’ più semplici ma altrettanto divertenti in modo che davvero tutti, anche chi non ha partecipato al corso, possa divertirsi con noi”.
Non resta quindi che venire, domani, venerdì 10 giugno, dalle ore 20, in via Criscuolo dove sarà anche possibile consumare focacce, dolci e bibite. Il ricavato delle offerte sarà devoluto esclusivamente in beneficenza e per i lavori di ristrutturazione della cripta della chiesa Sant’Antonio. Che si aprano le danze!
PER COLORO CHE NON L’AVESSERO PUBBLICATA DI SEGUITO
L’INTERVISTA INTEGRALE COL MAESTRO GIANNI LABATE
“Accetto sempre volentieri queste iniziative – dice il Maestro Labate – sono stato messo in contatto con don Armando Imperato e sono stato ben felice di portare avanti questo corso alla Sant’Antonio, creando un bel gruppo che balla e si diverte; domenica concluderemo questa prima stagione con una bella festa alla quale tutti sono invitati. Più si è, più ci si diverte”.
Ballo ma non solo, c’è sempre un insegnamento, una motivazione o una filosofia sottesi alla base di quei movimenti all’apparenza casuali e senza senso. Ed è questo uno dei cardini degli insegnamenti del Maestro Labate che spesso e volentieri si sofferma durante l’esecuzione di una danza per spiegarne le radici e i significati: “Il ballo, soprattutto nella concezione dei nostri avi, nasce come rispetto del corpo innanzitutto, il proprio e di quello che ci sta di fronte o affianco. Ecco perché le danze popolari si distinguono particolarmente rispetto ai balli dissennati moderni. Ascoltare la musica, ballare, diventano un’armonia che rispecchia le tradizioni dei popoli che la adottano. Un po’ come il dialetto, basta guardare il modo in cui un gruppo di persone balla per capire la loro provenienza perché ogni paese, all’epoca, si è distinto per le proprie danze, pizzica e non solo”. Insomma un corso di ballo un po’ come un corso di storia delle nostre radici ionico-salentine: “La concezione che si aveva del ballo – rimarca Labate – era di un qualcosa che veniva dopo il lavoro e quindi non poteva essere stancante ma teso a liberare il corpo a volte anche ripetendo, a ritmo di musica, i gesti appena fatti nei campi, è il caso dei contadini, o sulle barche, per i pescatori. Il tutto però divertendosi con i parenti, i vicini e gli amici”.
Ascoltando il maestro si capisce l’amore per la musica e le danze popolari: “Vengo da una famiglia che, da mio nonno a mio padre, ha sempre ballato. Non potevo fare altrimenti, ecco perché poi crescendo ho cercato di studiare e approfondire, mettere a confronto i balli e gli stili, i popoli e le usanze, senza fermarmi alla Puglia, estendendo la mia conoscenza anche alle danze dei popoli fuori dai confini territoriali, pugliesi e nazionali, confrontando anche me stesso e la mia esperienza con gli altri studiosi del campo”.
In definitiva dice Gianni: “Voglio trasmettere le emozioni che provo nel ballare agli altri, spero che questo possa trasparire dai miei corsi o dai miei semplici insegnamenti. In sostanza è quello che ho fatto quest’anno alla Sant’Antonio e ringrazio coloro che me lo hanno permesso”. E per domenica? “Rinnovo il mio invito a venire tutti in massa, faremo anche danze un po’ più semplici ma altrettanto divertenti in modo che davvero tutti, anche chi non ha partecipato al corso, possa divertirsi con noi”.
Nella foto il maestro Labate
Luca Fusco