Taranto: ‘Crepi il lupo?’ chiude ciclo di incontri dedicato alla Memoria
Il laboratorio utile a sviluppare competenze emotive chiude il ciclo di incontri dedicato alla Memoria. Nel primo pomeriggio di Giovedì 28 Gennaio, Luigi Pignatelli, ARTivista non binary di Taranto, ha facilitato Chi è il lupo?, laboratorio in remoto che si inserisce nella programmazione dell’undicesima edizione dell’Hermes On Streets Winter’s Festival e chiude la dodicesima edizione di Cogito Ergo (non) Sum, entrambe rassegne promosse da Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e Coordinamento Taranto Pride. L’incontro si è aperto con un giro di presentazioni, con nome, pronome e fiaba o favola in cui ci si identifica. Pignatelli ha elencato le caratteristiche dei due generi letterari, le differenze tra fiaba e favola e ha illustrato lo schema del viaggio dell’eroe. Tra le storie scelte dalle/dai/da* partecipanti, quella di Cappuccetto Rosso rappresenta per Lu la libertà di sbagliare, facendo di testa propria, assumendosi le responsabilità delle proprie scelte, perché «solo attraverso gli errori posso crescere e non voglio che qualcuno o qualcuna mi impedisca di sbagliare, di farmi male, di evolvere". Silvana rivede se stessa nel protagonista della fiaba russa Il Principe Ivan e la sorellina del sole. «La raccolta di oggetti, che poi diventano magici... anche io nel periodo in cui lessi questa storia la prima volta trovavo tanti oggetti". Nelle ragioni della fuga nel bosco di Hänsel e Gretel, Nicola riconosce lo stesso conflitto genitore/figlio che vive in famiglia. Ha fatto seguito la lettura di Storia di un bottoncino dipinto di blu, racconto sull’olocausto scritto da Luana Angelillo e premiato nel corso del contest di arti letterarie e visive promosso dalla Hermes Academy dell’edizione 2014 della rassegna Cogito Ergo (non) Sum. I partecipanti hanno condiviso emozioni e suggestioni sul tema. I successivi 15 minuti sono stati dedicati alla stesura di un testo, la cui tipologia testuale poteva essere una fiaba, una favola o una pagina di diario. La condivisione di ciascun elaborato è stata arricchita dalle risonanze di chi ha letto, ascoltato e scritto. Lu ha letto il testo di Nicola. «“Nulla vive nella valle della morte. Se ci entri, conosci la tua sorte". Questo sussurra l’avvoltoio ad ogni preda morente. L’avvoltoio non attende mai la tardiva fine, egli è ingordo e manda il figlio a caccia tutte le mattine. Tempo fa addottò un orfano di coyote, rimasuglio di una cena soddisfacente. Prese con sé il cucciolo, sfamandolo e coccolandolo. Negli anni, il cucciolo crebbe divenendo un coyote forte e veloce. Il rapace, decise di sfruttar le fauci, gli artigli e la forza del giovane. Lo costrinse a procurargli carcasse, donandole poi al poverette quando già eran marce. Una notte, il coyote incontrò una volpe e cominciò a parlarle. Le raccontò tutto di sé e fu affascinato dalla sua essenza. La volpe disse al coyote: “Sarò tua amica e ti sosterrò sempre". Venne il giorno e il giovane si ritirò a casa. “Cosa hai fatto oggi?” chiese il rapace, con un tono più ferocedel solito. “Oggi ho capito che non voglio più uccidere per sfamare le tue continue voglie.” affermò il giovane coyote. Adirato, l’avvoltoio minacciò il giovane, dicendo che avrebbe divorato la volpe. In quel momento, il coyote decise che anche se avesse perso la sua amica, avrebbe iniziato a frequentarla anche di nascosto. Un passo alla volta, il giovane affrontò il rapace, riportando e infierendo ferite, nella speranza di incontrare una nuova amica, da libero". Perché proprio il coyote? «Mi rispecchia fisicamente. È magro, - ha spiegato Nicola - spennacchiato. Vive sia in branco che da solo. È fedele. È presente nelle storie delle civiltà antiche», lo si descrive come creatura dalla forte spiritualità. «In altri canidi vedi gerarchie, qui no: i coyote si aiutano e sostengono in base alle caratteristiche". «Nella descrizione che hai appena fatto delle abitudini del coyote, riconosco - ha detto Lu - l’atteggiamento che hai sempre assunto in associazione. Grazie di cuore". Nicola ha letto il testo di Silvana. «Il vuoto. Pensare agli orrori del nazi-fascismo per me è solo vuoto. Non riesco a concepire un pensiero in proposito, è come se il mio cervello andasse in tilt. Ho letto recentemente anche una delle tante storie ai confini con la Bosnia. Un migrante rimandato indietro nella neve dopo avergli tolto le scarpe. Ha perso, oltre ai piedi congelati, anche la speranza di riuscire a passare per raggiungere i suoi cari. Poi ha perso anche la vita. Io di nuovo non riesco a concepire tanta crudeltà. È come se ci si dimenticasse che si tratta di esseri umani. Crudeltà gratuita e insensata. Qui in Sicilia ho visto un podere con un grande cartello: “Alberi avvelenati dalla mafia”. Sono andata a cercare articoli ed ho chiesto in giro. Vanno di notte, bucano la corteccia di ulivi secolari con un trapano e iniettano veleni per ucciderli. Perché? Per ricattare i proprietari oppure poter comprare i terreni a prezzi stracciati. Gente così potrebbe tranquillamente usare il trapano per torturare persone. Non hanno rispetto di niente. A me fanno paura perché potrei benissimo incontrarli in giro. Penso di poterli riconoscere dai macchinoni o dai modi spocchiosi e violenti con cui si muovono. Magari invece sono apparentemente normali e miti come lo erano anche i nazisti nella loro vita privata.» Silvana, dopo aver fatto cenno al concetto buddista di innocuità, legge il testo di Lu. «Silenzio. Sono nel bosco, gambe incrociate sul verde. I pantaloni sono sporchi di muschio. Il lupo mi osserva. Nessun verso, nessuna parola, nessun movimento. Nel cesto ho il pane che ho comprato con i pochi spiccioli che avevo in tasca. Deve bastarmi. Devo bastarmi. Il lupo non mi fa paura, il bosco non mi fa paura, il silenzio non mi fa paura. L’assenza sì. La mia assenza, l’assenza della mia essenza nella mia esistenza. E non posso accettare che i giorni si affastellino uno dopo l’altro, senza che io abbia fatto almeno un gesto verso l’altro da me. Qui c’è il lupo. Non mi pesa dargli un pezzo di pane. Nei suoi occhi ritrovo i miei occhi, nel suo viaggio ritrovo il mio viaggio. Nel suo silenzio ritrovo il mio silenzio. Devo agire, devo alzarmi, devo mettere a frutto le poche cose che so fare. Memoria, silenzio, azione. AZIONE! Il triangolo rovesciato non appartiene a questo tempo. Il tempo non ritorna e hai 34 anni. Cosa hai fatto fino ad ora? Agisci! Prima che sia troppo tardi. Silenzio. Lascia che il silenzio scandisca il tuo respiro. Respira. Cosa farai oggi? Cosa farai domani? Respira. Obiettivi a breve e a lungo termine. Respira. Silenzio. Respira. Parla adesso. Scusa, mamma. Scusa, papà. Silenzio. Respira. Agisci adesso. Realizza, punto per punto. Non perdere altro tempo. Perdi te stesso, ma non perdere tempo. Grazie, lupo!» «Sei troppo sever* con te stess*» ha fatto notare Silvana. «Prenditi una vacanza da te stess*» ha suggerito Nicola. Chi è il lupo? «La mia parte oscura. E voglio imparare ad accettarla e ad amarla". Lu «La mia parte che è alla luce del sole". Nicola «Lupo Alberto dei fumetti. Ha riscattato la categoria, da sempre vittima di stereotipi. Lupo Alberto forever". Silvana Le prossime iniziative: Venerdì 29 Gennaio alle ore 18.30, per il CinePizzaQueer, presso la sede in Via Pupino #90 viene proposto A un metro da te, film del 2019 diretto da Justin Baldoni. Tre gli appuntamenti con ARTivistə di Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e Coordinamento Taranto Pride previsti per Sabato 30 Gennaio: alle ore 16.00 terzo incontro, in remoto, del percorso di costruzione condivisa del One Billion Rising 2021; alle ore 17.30, in remoto e in presenza in Piazza Maria Immacolata a Taranto, primo incontro del nuovo corso di dizione e lettura espressiva; alle ore 18.30, in Piazza Maria Immacolata a Taranto, Il Villaggio delle Differenze, che apre la tredicesima edizione del Gorge Festival. Due gli appuntamenti nella sede in Via Pupino #90 a Taranto, entrambi a partire dalle ore 18.30: Domenica 31 Gennaio Cineforum; Lunedì 1° Febbraio LogOut. La partecipazione è libera e gratuita. Per info e iscrizioni, scrivere a [email protected] o contattare le pagine fb e ig della Hermes Academy o di Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto. Ricordiamo che la helpline +39 388 874 6670 è attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7. (Comunicato stampa)