Tennis: CT Taranto, Francesco De Marzo rieletto presidente
Riconfermato e ricco di ambizioni. L’avvocato Francesco De Marzo sarà, anche nel prossimo biennio, alla guida del Circolo Tennis Taranto. Il presidente continuerà ad avvalersi di un gruppo dirigenziale di assoluto rilievo: Enzo Sferra, autentica “colonna” del circolo, è assurto alla vicepresidenza mentre Davide Maggiore continua a ricoprire il ruolo di direttore sportivo. Completano il quadro il segretario Michele Di Campo, il tesoriere Giovanni Mollica, i consiglieri Antonio Musciacchio, Giantommaso Rossano, Marco Zito e Marina Narciso.
La conferma al vertice responsabilizza ulteriormente i vertici in vista di due anni ricchi di ambizioni e idee: “Ci occuperemo subito della club house – spiega - per condizionarla e renderla confortevole sia d’estate che d’inverno. Proseguiremo con la copertura del terzo campo e valuteremo l’ipotesi di creare un secondo campo di paddle. Le nostre squadre agonistiche disputeranno i campionati di serie C maschile e D femminile. La Scuola Tennis rappresenta un’altra priorità: abbiamo molti giovani atleti promettenti U. 14 e U. 16. Speriamo di poter allestire in frettaun folto gruppo di giocatori di seconda categoria”.
La nuova investitura ha inorgoglito il presidente. “La fiducia dei soci – prosegue –mi ripaga di ogni fatica: è uno sforzo che non pesa, il circolo è come una seconda casa. Ora vogliamo diventare un punto di riferimento sportivo e sociale per i bambini, le famiglie e gli atleti. I primi due anni sono stati utili per comprendere meglio il funzionamento del club e per riprendere in mano la manutenzione, un po’ snobbata nel corso degli anni precedenti. Ora siamo un circolo aperto, che si sta ringiovanendo nei ranghi. Le famiglie possono affidarci tranquillamente i loro bambini: abbiamo uno staff di maestri seri che persegue la crescita sportiva e formativa di tutti gli iscritti”.
De Marzo ha un sogno. “Vorrei tornare allo splendore degli anni ’80, quando 250 famiglie e tanti giocatori di primo piano prendevano parte alla vita del circolo. Qui trascorrevamo l’intera adolescenza: si creava un legame indissolubile con la struttura, dimostrato dalla passione dei nostri soci”.