Ripescaggi: Fondo perduto, la Birra Raffo non... "ci sente"
Il nostro primo appello è rimasto inascoltato. La "chiamata alle armi" della Birra Raffo evidentemente non è arrivata dalle parti di Roma, visto che nessun dirigente della "bionda" preferita dai tarantini ha preso contatti con il club di Elisabetta Zelatore e Tonio Bongiovanni. Ci riproviamo, con la speranza che questa volta l'appello possa arrivare a destinazione e sensibilizzare chi sostiene di avere a cuore le sorti del calcio rossoblu (#cuorerossoblu). Quella di quest'anno potrebbe essere l'ultima occasione per tentare un eventuale ripescaggio in Lega Pro e abbandonare l'inferno della Serie D dopo cinque stagioni. Quasi certamente, per ottenere la chiamata d'ufficio in terza serie servirà anche un assegno di 300 mila euro per il fondo perduto da allegare alla domanda. Quattro anni fa, il Taranto versò, con l'aiuto di semplici tifosi, una somma pari a 350 mila euro di fondo perduto per iscriversi al campionato nazionale dilettanti. I proprietari della Birra Raffo sono chiamati a un atto d'amore verso i tifosi rossoblu, visto che in città, in un solo anno, ottengono grossissimi guadagni per l'elevatissimo consumo di birra. L'idea che lanciamo è questa: la Raffo, che ama definirsi la "Birra dei due mari", potrebbe anticipare i soldi per la sponsorizzazione per i prossimi 3 anni. Non è un'imposizione, ma un atto d'amore verso la città è suoi tifosi, perché solo unendo le forze si possono conquistare grandi traguardi.
Nella foto: "Insieme per vincere", basterebbe un investimento di 300 mila euro...
Si ringrazia Massimo Battista per la collaborazione