Litoranea salentina: ‘In pericolo il futuro di 10 stabilimenti balneari’
L’allarme arriva dalla Confcommercio di Taranto
Marina di Lizzano, settembre 2018: sulla S.P. 122 - nel tratto della strada litoranea compresa tra Piazza Bagnara e contrada Torretta, circa 6 Km - scatta il divieto di transito per pedoni e veicoli, per la chiusura del Ponte Ostone. Le auto e i mezzi che giungono dai due opposti sensi di marcia, sono costrette a deviare verso le strade interne – le provinciali 125 e 126 - poiché grandi cartelli di segnaletica e blocchi di cemento impediscono l’accesso alla carreggiata. Già un anno fa, nel febbraio del 2018, una relazione del comando dei Vigili del Fuoco evidenziava che lungo i 15 metri del ponte le travi in calcestruzzo armato, presentavano il distacco del copriferro con evidenti fenomeni ossidativi delle armature. Inoltre,diverse armature risultavano compromesse tanto da rendere necessaria un’approfondita analisi statica della struttura al fine di individuare i necessari lavori di ripristino e consolidamento. A scopo precauzionale si riteneva quindi necessario interdire il traffico per l’intera lunghezza del ponte e nella parte sottostante occupata dall’alveo del fiume Ostone. Ciò malgrado, è andati avanti sino a luglio scorso sino a quando, per alleggerire il carico sulle strutture, il sindaco di LIzzano, Antonietta D’Oria- decideva di regolare la viabilità sul tratto in questione con l’installazione di un impianto semaforico. “Un provvedimento che – commenta il presidente provinciale del SIB, Vincenzo Leo- andava a pesare sul traffico veicolare dell’area, già di per se caotica soprattutto ad agosto allorquando sui quel tratto di costa si riversano ogni giorno migliaia di veicoli. Il peggio è arrivato a agosto, dopo un incontro tecnico in Regione, quando si decideva la chiusura totale del ponte e dunque del tratto di strada interessato. Provvedimento necessario. ma assunto senza aver prima pianificato l’intervento da attuare per mettere in sicurezza la infrastruttura. Situazione che dopo 5 mesi appare cristallizzata”. Di fatto una novità ci sarebbe: la Regione avrebbe destinato 250 mila euro, nel Bilancio di previsione 2019. Ciò non tranquillizza però gli operatori turistici della zona: i tempi sono strettissimi, fra tre mesi dovrebbe riprendere la nuova stagione balneare. “Questa situazione – commenta ancora il presidente del sindacato delle imprese della balneazione, Leo- tiene con il fiato sospeso una quindicina di attività che non sanno se la prossima stagione estiva potranno riaprire regolarmente. Ad oggi non è stata ancora indetta la gara di appalto e anche qual’ora si dovesse poter avviare la procedura e non dovessero sorgere intoppi di natura burocratica/amministrativa, non ci sarebbero i tempi tecnici per completare le opere entro giugno. Noi chiediamo che per la prossima stagione estiva si proceda con il puntellamento del ponte per una messa in sicurezza tale da consentire il senso unico alternato. Altrimenti sarà la condanna a morte delle nostre attività e di tutta la economia che ruota attorno al turismo balneare della costa orientale della provincia. Stiamo parlando di un tratto di costa dove operano una decina di stabilimenti balneari, una parte consistente del turismo della litoranea jonico-salentina. Imprese che hanno effettuato investimenti importanti e che garantiscono occupazione e servizi fondamentali e per il turismo del mare che, come è noto, rappresenta il cuore della nostra offerta turistica estiva. Sarebbe un danno incalcolabile non solo per le imprese, ma per la intera economia del turismo se si dovesse decidere di lasciare chiuso al traffico veicolare questo tratto di litoranea. Il disagio per i turisti e per i cittadini sarebbe enorme anche sotto il profilo della sicurezza. Si metterebbero inoltre a grave rischio le dune ai margini della carreggiata che verrebbero prese d’assalto dalle auto dei bagnanti decisi comunque a raggiungere le spiagge della zona interdetta al traffico. Noi chiediamo un atto di responsabilità a Comune, Provincia, Regione e a tutti gli organi tecnici coinvolti, affinché venga individuato al più presto un percorso idoneo e confacente alla urgenza ed alla gravità della situazione. Chiediamo, pertanto, un tavolo istituzionale dove si affronti la questione e si individui una modalità operativa che nel medio termine garantisca l’avvio e completamento dei lavori, e nel breve la sicurezza, la viabilità, e la continuità operativa delle imprese della zona”.