Come le intelligenze artificiali possono giocare e vincere a poker
Durante gli scorsi mesi c’è stata una notizia che ha tenuto banco sui maggiori siti di informazione a tema tecnologico, riguarda la possibilità dell’intelligenza artificiale (AI) di poter imparare a giocare a poker o ad altri giochi che prevedono strategie e abilità complesse. In realtà per gli addetti ai lavori non si tratta di una novità assoluta, dato che già per quanto riguarda il mondo degli scacchi, gioco di abilità per eccellenza i software e i rudimentali modelli di intelligenza artificiale si erano cimentati con risultati apprezzabili durante lo scorso decennio. Tuttavia gli ultimi aggiornamenti su questo argomento meritano di essere conosciuti, sia dagli appassionati di gioco di 888poker che naturalmente mostrano un certo interesse per l’argomento, sia da parte della comunità scientifica orientata verso lo studio e la conoscenza delle nuove tecnologie e di come esse possono essere utilizzate e sfruttate per scopi di altro genere. Sull’argomento è intervenuta anche la scrittrice e psicologa russa Maria Konnikova, la quale ha mostrato un certo interesse, in merito a questo argomento. Si dà il caso che la psicologa durante i suoi studi abbia conosciuto le ricerche scientifiche del matematico John von Neumann, morto nel 1957, quando la tecnologia non era ancora così avanzata, il quale sosteneva che il gioco del poker è funzionale per comprendere la nostra capacità decisionale. Chiunque abbia approfondito in sede accademica lo studio strategico e statistico che vi è dietro il poker, conosce bene lo stretto legame che c’è tra matematica e gioco di abilità. Proprio da questo spunto parte il lavoro messo a frutto dalla Konnikova, la quale partendo da zero, inizia a conoscere meglio il gioco del poker, fino a diventare una abile giocatrice. Il senso di questo lavoro non è però vincere e diventare una campionessa nel gioco di abilità, bensì studiare il poker per approfondire le connessioni in termini decisionali. Successivamente la Konnikova scopre gli studi dell’informatico Sandholm, il quale aveva già inventato e testato ben tre programmi di intelligenza artificiale per vincere a poker. Solo uno di questi software tuttavia è stato capace di competere con i veri campioni e professionisti del gioco del poker. Il nome di questo software capace di affrontare e di competere con i campioni del poker è Libratus. Attraverso un complesso studio di possibilità, di margine di errore e di rischio, questo programma è capace di elaborare quello che possiamo definire uno stile di gioco vincente e ottimale. Lo scopo tuttavia non era quello di creare una macchina perfetta, quanto un software capace di prendere decisioni, in modo arbitrario. L’argomento naturalmente rasenta la fantascienza e non ha trovato molti sostenitori, specialmente tra gli amanti del gioco del poker, come del resto poteva essere prevedibile. L’ultimo step di questa equipe di scienziati è stato realizzare un ulteriore programma di nome Pluribus. In attesa di nuovi aggiornamenti, questo software al momento rappresenta la più sofisticata macchina capace di simulare il pensiero di un giocatore di poker professionistico. Una nuova frontiera di cui non conosciamo del tutto il valore, ma che potrebbe davvero gettare le basi per nuove conoscenze e scoperte nel campo decisionale delle intelligenze artificiali.