Basket: Siccardi, ‘Per Taranto nutro un affetto particolare’
L’ex capitana del Cras pluriscudettato si racconta a Blunote tra presente, passato e futuro
(Di Ilaria Petruzzi) Valentina Siccardi, ex portento del Cras Taranto, ricorda con fierezza, nonostante gli anni trascorsi, le avventure in terra tarantina. È qui che ha raggiunto l’apice della sua carriera tagliando una serie di importantissimi traguardi. Ben cinque stagioni nella città ionica per la brindisina classe 1982, di cui quattro in veste di capitana. E non solo, con la compagine rossoblù ha conquistato tre scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. Dopo le stagioni con il Cras ha fatto ritorno nella sua città natale, vestendo ancora una volta la casacca brindisina. Un paio di anni fa nuova parentesi tarantina con l’Ad Maiora e l’obiettivo raggiunto di portare la società in Serie B. Prima del blocco dei campionati stava preparando la stagione di C con il Fasano. Tra pallacanestro ai tempi del Covid, ricordi e progetti futuri, Valentina Siccardi si racconta mettendosi a nudo dinnanzi ai tifosi tarantini e rivelando loro anche una bellissima notizia in anteprima. Quanto è difficile dover stare lontani dal parquet quando ci si avvicina alla fine della propria carriera cestistica? "Due anni fa, dopo aver rotto il ginocchio, avevo pensato di fermarmi, ma poi ho ricevuto la chiamata dell’Ad Maiora Taranto che aveva come obiettivo la promozione in Serie B. Sono stata contenta di aver raggiunto questo risultato perché tengo molto ai tifosi tarantini. L’anno scorso mi ero ripromessa che sarebbe stato l’ultimo quindi ho giocato a Brindisi fino all’arrivo del Coronavirus. Non sono una persona arrendevole, pertanto, se devo smettere di giocare, voglio che sia io a deciderlo e non voglio che succeda a causa del mio ginocchio o del Covid. Per me è dura non giocare ora, soprattutto perché ho 38 anni e a questa età è difficile riprendere dopo che si è stati fermi per un anno". Come sopperire alla forzata mancanza della palla a spicchi? "Mi manca moltissimo la pallacanestro, cui ho dedicato tutta la mia vita. Dovermi fermare a causa del virus mi fa soffrire molto. Cerco di mantenermi in forma per quando riprenderemo ad allenarci. Mi dispiace anche perché avevo accettato la sfida di portare il Fasano in B e mi stavo trovando benissimo. Nei momenti liberi dal lavoro io e il mio compagno facciamo qualche tiro al campetto vicino casa". Quali sono i ricordi più belli che conservi come capitana del Cras Taranto? "A Taranto ho vissuto un sogno. Ci sono stata cinque anni, di cui quattro come capitana e ho raggiunto l’apice della mia carriera. Con orgoglio posso affermare che il ricordo più bello corrisponde a quando abbiamo vinto lo scudetto in casa perché ho potuto alzare la coppa e tagliare la retina davanti a tutti i nostri tifosi, che erano sempre tantissimi, e alla mia famiglia. Quei momenti sono stati i più belli in assoluto della mia carriera. Ho avuto delle compagne favolose che mi hanno sempre aiutata e che mi volevano bene. Il gruppo era vincente e solido, non c’erano grandi problemi. Per me è motivo di immensa soddisfazione aver avuto il privilegio di essere la capitana del sodalizio di quegli anni". Che hai provato quando sei tornata a vestire la maglia della tua città dopo aver calcato più di qualche parquet in giro per l’Italia? "In quel periodo avrei dovuto firmare per Orvieto, in A1, ma la perdita di uno zio mi ha frenata. Nel frattempo Brindisi aveva conquistato la promozione in A2. I miei genitori stavano vivendo un momento di difficoltà e questo mi ha permesso di capire che avevo dato tanto per la pallacanestro, sottraendo molto ai miei affetti. Ho deciso di rimanere a casa e militare in A2. Non mi pento di questa scelta perché ho avuto modo di stare di più con la mia famiglia e incontrare il mio attuale fidanzato. Sicuramente ho smesso di giocare ad alti livelli molto presto, ma in quel momento la mia famiglia aveva la priorità". Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissata per questa stagione? "Ho accettato la proposta di Fasano perché mi è piaciuto il loro progetto, il modo in cui mi abbiano spronata a continuare e la fiducia che hanno riposto in me. Con le compagne speriamo di riuscire a portare la squadra in B. Per il resto non so, ormai decido anno per anno". Da qualche stagione, dopo la scomparsa di molti club dal massimo torneo nazionale (il Cras stesso ne è l'esempio lampante), si parla di un livello di competitività e di qualità ridotti del campionato di Serie A1 femminile. Spesso le cause sono rintracciate nel generoso minutaggio concesso alle ragazze prelevate dalle giovanili per allungare le panchine o nelle troppe responsabilità affidate alle straniere, con notevoli ripercussioni nella costruzione della nostra nazionale. Come pensi si possa risolvere il tutto al fine di avere nuovamente un campionato con un alto livello di competitività? "Quando ho iniziato a giocare in Serie A, all’età di 16 anni, mi sono scontrata con italiane e straniere fortissime. Se guardiamo alla pallacanestro attuale, ed escludiamo le pochissime mie coetanee rimaste, il livello sembra essere calato moltissimo. Secondo me ci sono vari motivi, è difficile dare la colpa a un solo fattore. Non credo dipenda dalle straniere visto che il regolamento prevede il loro utilizzo. Le giovani di adesso non sono come quelle di qualche anno fa. Pochissime ci tengono davvero e le distrazioni sono tantissime, ad esempio i social. Non c’è più l’amore per la pallacanestro che c’era prima. Un altro elemento importante è il budget economico: quando giocavo io le società potevano permettersi di investire in straniere molto più forti di quelle che giocano adesso e loro alzavano tanto il livello del campionato. Forse ci vorrebbe un’altra intervista per questo argomento, che è estremamente ampio e complicato". A cosa ti piacerebbe dedicarti una volta conclusa la tua carriera cestistica? "In realtà, ormai, gioco per passione e non più a livello professionistico. Sono un’istruttrice di minibasket e, infatti, mi mancano moltissimo i bambini. Il mio compagno ha aperto una toelettatura per cani poiché piacciono tanto ad entrambi. Con i tifosi tarantini ho il piacere di condividere una notizia: il 24 luglio 2021 mi sposerò. Diciamo che avrò tanto da fare tra pallacanestro giocata, bambini del minibasket e animali. Mando un bacio a tutti i miei tifosi rossoblù, per Taranto nutro un affetto particolareggiata".