E adesso sognare è lecito. L’Atletic Club Taranto vince 3-0 in trasferta contro l’Atletico Bitonto C5 e vola al secondo posto del campionato di C1 di futsalfemminile. Un tre a zero secco che non lascia dubbi agli scettici. Parecchi gli interventi del portiere del Bitonto, in formissima. Il vantaggio nel primo tempo, con Valentina Guarini, arriva grazie ad un uno due con Elisabetta Lazzaro. Ed è sempre Guarini ad innescare la miccia che porta alla seconda rete. Lei tira, il numero uno del Bitonto para. Ribatte Valentina Galiano e la difesa barese fa il miracolo. Ma non basta. Arriva da dietro Elisabetta Lazzaro, che sigla il due a zero. E a chiudere i giochi, firmando la sua personale doppietta, è sempre Guarini. Stessa dinamica del primo gol. L’accoppiata con la Lazzaro funziona. Nessuna occasione per le bitontine, dall’altra parte. Si chiude con Francesca Della Corte, numero uno rossoblu, mai impegnata tra i pali. “Sapevamo che questa squadra avesse un buon portiere ed una buona difesa - commenta mister Stefano Latartara - ma nonostante questo abbiamo rischiato pochissimo e poteva finire anche con qualche nostro gol in più. Nel secondo tempo le avversarie si sono innervosite e ne è scaturito qualche fallo di troppo ma sono molto soddisfatto. Le ragazze stanno dando l’anima”. E sulla classifica, che vede l’AtleticClub Taranto al secondo posto “è chiaro che quei numeri non dicono bugie ma questa posizione non ci deve distogliere dagli obiettivi, che sono quelli di far bene partita dopo partita. È un campionato difficile, quindi stare lì è un motivo d’orgoglio. Il prossimo, in casa contro il Neapolis Polignano, è un match sulla carta più semplice ma poi ci aspettano una serie di big come Altamura, in trasferta, la capolista Manfredonia ed il Trani”. È il quarto risultato utile consecutivo per l’Atletic ed è anche la quarta partita in cui Guarini gioca da pivot. Una scelta coraggiosa, che a Latartara sta portando bene. “Guarini io da avversario l’ho sempre vista giocare laterale o centrale difensivo e mi chiedevo come mai non fosse impiegata come pivot. L’ho sognata in quel ruolo. Nelle prime gare - conclude l’allenatore rossoblu - non volevo stravolgere gli equilibri e  certi meccanismi. Il cambio di ruolo è venuto dopo le due sconfitte. Ho rischiato. Abbiamo tanti pivot validi ma per l’allenatore è sempre bello vedere un’idea che si concretizza al meglio”.