Spettacolo: Uno show travolgente con un Mattioli irresistibile ...

Cultura, musica e spettacolo
Redazione
24.01.2018 19:59

DI MARIA PASTORELLI

Tana  per Mattioli” è uno spettacolo andato in scena lunedì 22 gennaio presso il Teatro Orfeo di Taranto (quinto appuntamento della rassegna teatrale del Teatro Orfeo 2017/18) che, tra cabaret e musica, ha coinvolto il pubblico calandolo in un’atmosfera esilarante e briosa, tensione tipica della comicità romana che anima con tanto charme e sensualità  e va dritto al cuore, talvolta spostando la sua dinamica in mezzo al pubblico, in modo del tutto inaspettato. Durante lo show Maurizio Mattioli, famoso attore cinematografico ha posto la sua attenzione sul musical di Rugantino, facendoci riascoltare il brano “Roma nun fa’ la stupida stasera” e la sua malinconia e sensibilità nel ricordo dell’amico Franco Califano, morto quattro anni fa, rendendogli omaggio con un pezzo per lui intriso di significato dal titolo “Io non piango”. Una scelta che dalla passionalità con cui il brano viene interpretato dall’artista Mattioli certamente rappresenta il nucleo di una similarità di vedute: uomini tutti d’un pezzo, freddi davanti alla morte autoinflitta o naturale ma irrimediabilmente teneri davanti alla sofferenza e alla solitudine di un cane randagio che si incontra per strada, di un paio d’occhi spaventati, occhi ignari di qualcuno debole e fragile che non ha imparato a lottare. Talento puro spesso non è sinonimo di vita facile, e così Califano versa lacrime vere davanti alle due vite violentate, la sua e quella dell’amico Ciampi a cui dedica la canzone, non comprendendo come la cattiveria umana possa arrivare ad annientare chi è più debole trovando campo fertile proprio nella sensibilità dei due poeti cantautori. Non a caso dopo la morte di Franco probabilmente chi lo ricorda con tale intensità è spinto più da un desiderio di imprimere riscatto considerando come in vita molti artisti e in primis esseri umani vivano ingiustizie e scarsa considerazione pur essendo dei grandi. Ad un certo punto dello show entra in scena all’improvviso e da una stravagante angolazione un compagno d’avventura, Marco Tana, cabarettista romano che duetta con l’amico per molto tempo con grande ironia. Uno show che ha messo sotto pressione le mascelle, non dando pausa alla risata contagiosa del pubblico, costantemente messo sotto scacco matto attraverso il coinvolgimento dei due e l’improvvisazione dal vivo. Con i due artisti sul palco si cedono il passo momenti musicali, grazie alla partecipazione degli Armonium band, e momenti puramente poetici abbinati sapientemente a sketch, così monologhi e personaggi si intrecciano velocemente così a rendere completo un quadro vivo per la serata.

Tematiche come l’amore, le donne, i legami, il sesso, i nostri nonni, ancora la vita di tutti i giorni, l’attualità, la politica indicano ai due comici le modalità d’espressione e di contenuti e i toni con i quali procedere, promettendo con leggerezza e note di sarcasmo una riflessione più impegnata che si insinua sottilmente attraverso il divertimento. Tra i brani rivisitati due brillano come due stelle giganti: “What a Wonderful life” di Louis Armstrong e “Mi dispiace devo andare” dei Pooh.

INTERVISTA A CURA DI ALESSIO PETRALLA

Tana per Mattioli un grande spettacolo di cabaret che il protagonista, l’attore romano, Maurizio Mattioli commenta così…: “Tana è lui e abbiamo fatto un gioco di parole cercando di dare il senso dello stare insieme. Oltre che un collega da diversi anni è l’autore delle cose che diciamo…”.

COMICITA’ ROMANA: “Spero piaccia ai tarantini. La comicità è matematica pura. Fiorentini, toscani, romani, milanesi se fai ridere fai ridere…”.

GLI INIZI: “Colgo l’occasione per salutare il mio grande amico Lando Fiorini, che purtroppo non c’è più. Ho iniziato nel suo locale. Poi, negli anni ’90 ho fatto satira di costume e politica al Bagaglino. La politica è un tasto che tocco poco. Ognuno la pensa come vuole. Amo fare una sorta di cabaret quotidiano: raccontare barzellette, cantare una canzone…”.

TEATRO-CINEMA: “”In barca a vela contromano” del 1996, con me, Catania e Mastrandrea è un esempio visto che questo film adesso, dopo trent’anni è a teatro. Le differenze tra cinema e teatro? Può cambiare la scenografia. Il bello del teatro è avere la gente sotto. Vedi subito se hai funzionato o meno. Amo dire ciò che mi piace: sono un artigiano che si fa le scarpe da solo. E’ la mia semplice e modesta filosofia”.

ARTISTA COMPLETO: “Nella mia carriera ho fatto di tutto per vivere. Non posso dirmi da solo qual è il segreto del mio successo. Non ho frequentato una scuola, ho rubato dai grandi attori come Lando Fiorini o Leonello ai tempi del Bagaglino. Il segreto è l’umiltà. Ho fatto una gavettaccia fino a 40 anni. Sono felice e questa mia felicità non sta nel successo o nel denaro ma del fatto di poter ridere con chiunque e divertirmi”.

FEBBRE DA CAVALLO: “Mi sono divertito molto. Con Carotenuto l’avevo già fatto. I grandi personaggi romani mi piacciono molto. Andò bene…”.

I RUOLI: “Negli anni ho fatto tanti ruoli. Il padre l’ho interpretato spesso. Il tifoso mi ha divertito. Poi ho recitato anche come evasore fiscale con Vanzina. Non voglio sceglierne uno preferito: mi piacciono tutti. Amo il mio lavoro e voglio farlo sempre al meglio”.

TANA PER MATTIOLI: “E’ uno spettacolo di battute, cabaret e canzoni. Con Marco Tana mettiamo in scena un po’ del nostro repertorio anche a seconda della risposta della gente”.

CALIFANO: “Per me era un amico, un fratello. Ha avuto un ruolo di straordinaria importanza nella mia vita. Nello spettacolo canto una sua canzone non tra le più rappresentative. Un brano disperato che si contrappone al canto d’amore “Roma non far la stupida stasera” che faccio per prima, per dimostrare come Franco interpretava l’amore. Ho scelto questa perché mi somiglia e mi piace ciò che dice”.

TARANTO: “L’ho visitata due volte, anche se qui in Puglia sono stato più a Lecce e Brindisi. Qui sono stato nella stagione teatrale ’79-’80 con la compagnia di Enrico Mario Salerno. Ricordo che si mangiava molto bene…”.

BOLDI-DE SICA: “Ah hanno fatto pace? Non è vero che gli attori sono tutti amici. Con il primo ho lavorato molto mentre con il secondo meno. Un rapporto molto civile, siamo buoni conoscenti”.

LA CULTURA: “E’ importante così come lo è la storia: sono un grande appassionato di questa. Lo studio è aggregazione. Dico ai giovani di non mollare”.

 

 

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