MARTINA, Coletta: "Tursi chiuso per colpe vecchie. Va riaperto"

Michele Lillo
09.09.2016 19:38

Con l’affiliazione della nuova società di calcio martinese e il prossimo inserimento dell’ASD Martina calcio 1947 negli organici di Prima Categoria (campionato che dalle prime notizie dovrebbe aver inizio il prossimo 2 ottobre), resta in bilico la questione inerente lo stadio ‘Tursi’, attualmente inagibile e abbandonato dalla scadenza della convenzione con l’AS Martina Franca 1947 srl ovvero dal 6 luglio scorso. Un documento emesso dal Commissariato di Polizia locale, contenente ben cinque pagine di appunti riguardo lo stato della storica (e alquanto vetusta) struttura sportiva cittadina, ha costretto gli uffici a rendere inutilizzabile la stessa, anche e soprattutto per una spesa prevista di circa 150mila euro per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, eredità delle precedenti gestioni sportive che il commissario prefettizio non ha alcuna intenzione di impegnare puntando, a lungo raggio, sul progetto di adeguamento dello stadio ‘Pergolo’ del quale si discute (invano) da anni. Al netto dei costi di gestione del manto erboso, di una struttura che non necessiterebbe al momento di interventi particolarmente onerosi per la disputa di un campionato dilettantistico e della storia del calcio cittadino che vede il ‘Tursi’ come punto di riferimento, nella questione si inserisce, con una lettera inviata al commissario Castaldo, l’ex assessore allo sport Stefano Coletta che parte col precisare alcune fasi della gestione passata in LegaPro: “Negli ultimi 5 anni, tutte le gare casalinghe sono state svolte al Tursi, il cui utilizzo da parte della società uscente era disciplinato da una convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale che poneva a carico di ciascuna parte i relativi oneri manutentivi, a fronte di un canone di fitto irrisorio. Nello specifico toccava alla società tutta la parte relativa alla manutenzione ordinaria (tutto quello che oggi vediamo degradato nelle foto che circolano), al Comune la manutenzione straordinaria. Per questo, tanti sono stati gli interventi del Comune, per permettere ai nostri colori e ai nostri tifosi di poter godere del calcio professionistico. A titolo esemplare, la sala antidoping, la sala stampa, la videosorveglianza, i seggiolini nei vari settori, le opere di recinzione esterne ecc.”. Sforzi compiuti negli anni per ‘rattoppare’ una struttura ormai vetusta ma che, secondo Coletta, ha peggiorato il suo stato manutentivo per una cattiva gestione da parte del gruppo Muschio-Petrosino: “Ritengo che se la società uscente avesse adempiuto agli obblighi convenzionali, oggi l’Amministrazione Comunale, della quale non faccio più parte dai primi giorni di giugno, quando ancora il Tursi era utilizzato a regime, non ne avrebbe interdetto l’utilizzo”. Ci sarebbe, chiaramente da chiedersi come mai queste presunte inadempienze non siano state segnalate per tempo da amministrazione e uffici, anche arrivando al ritiro della concessione alla vecchia società se realmente vi fossero gravi mancanze, ma tornando all’attualità lo stesso Coletta interviene nel tentare un’opera di convincimento nei confronti del commissario per permettere la riapertura anche parziale della struttura, che secondo alcune fonti potrebbe anche essere utilizzata dalla nuova società a porte chiuse: “Invito l’Amministrazione Comunale e il Commissario Castaldo in primis ad utilizzare il buonsenso ed il compromesso nella gestione di questa delicata fase del calcio a Martina Franca. Per quanto lo stadio Tursi non rappresenti la migliore situazione impiantistica per svolgere gare professionistiche, ritengo che, rispetto agli altri stadi pugliesi, in particolar modo della categoria che ci apprestiamo ad iniziare, sia uno degli impianti più sicuri e più all’avanguardia. Se, inoltre, si dovesse ritenere che non sussistano le condizioni di agibilità di una parte dello Stadio, credo sia umanamente e tecnicamente possibile ridurre la capienza e consentire l’utilizzo solo di una piccola parte di gradinata o di curva, del terreno di giuoco e degli spogliatoi. Suppongo che una soluzione in questo senso sia facilmente trovabile nell’arco dei prossimi 10 giorni”. Accanto alla problematica imminente resta, però, la delocalizzazione futura della struttura. Un’ipotesi che vede il favore dell’ex assessore: “Mi riferisco alle concrete possibilità, avviate appunto nei mesi scorsi, di poter realizzare il nuovo stadio al Pergolo, aprendo un tavolo tecnico con l’attuale società, le associazioni sportive e i vari attori cittadini per rendere quanto più possibile sociale e condiviso il nuovo stadio. Se vogliamo attrarre imprenditori e progetti ambiziosi è necessario partire dalle fondamenta: avere uno stadio moderno, sicuro e confortevole. Nell’attesa di ciò è ovviamente necessario garantire, a chi sta facendo sforzi economici oggi pur di mantenere il calcio nella nostra città, il minimo indispensabile: ossia uno stadio Tursi, seppur parzialmente, agibile. Confido inoltre nella prosecuzione, da parte di questa gestione Commissariale, dell’opera iniziata in contrada Cupa, campo Angelo Fasano. Ricordo che l’Amministrazione uscente aveva ottenuto un cofinanziamento provinciale di 150.000 euro, con il quale sono state già realizzate le torri faro per l’illuminazione del campo e sono stati riammodernati gli spogliatoi. Nel bilancio preventivo che avevamo predisposto e che è stato approvato anche dal Commissario avevamo destinato 450.000 euro per la posa di un manto in erba sintetica e l’ampliamento dello stesso campo Cupa, così da trasformarlo in un campo di allenamento all’avanguardia, utilizzabile in qualsiasi orario. All’uopo, l’Ufficio Tecnico aveva anche quasi concluso l’iter progettuale”.

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