Volley: Vibrotek, Peluso ‘Lavoro sodo per un posto in squadra’
La pallavolista classe '96 chiama i tifosi: 'Sosteneteci in un campionato importante'
Manca poco all’inizio del nuovo campionato di serie C di volley femminile con la Vibrotek Volley Leporano che continua ad allenarsi seriamente agli ordini di coach Michele Laneve. Una squadra importante che punta ad una salvezza tranquilla come racconta l’opposta classe 1996, Federica Peluso: “Mi sto trovando benissimo anche perché il gruppo è già molto unito: spero che resti sempre tale”.
SOCIETA’ E STAFF TECNICO: “Già dalla passata stagione ho instaurato un gran rapporto con il presidente Di Giuseppe, con coach Michele Laneve e con il direttore Nico Millardi. Sono felicissima di tutto ciò e spero che il nostro rapporto resti sempre così bello. Inoltre, sono felice del lavoro che sta svolgendo il nostro allenatore: è, davvero, preparato e ci anticipa sempre il tutto mandandoci schemi in modo da approfondirli. Nico e il presidente, sono due persone disponibilissime”.
IL CAMPIONATO: “Mi aspetto un girone bello tosto. Dobbiamo lavorarci su ma sono convinta che possiamo raggiungere gli obiettivi. La squadra è abbastanza forte”.
GLI OBIETTIVI: “A livello di squadra puntiamo a salvarci e sono convinta che ci riusciremo; personalmente, invece, voglio conquistare un posto in squadra e farmi notare. Voglio togliermi delle soddisfazioni personali”.
PELUSO: “Sono nata a Taranto nel 1996 e gioco a pallavolo da quando avevo sette anni: questo sport mi fu consigliato da mamma che vi ha sempre giocato. Ho iniziato a giocare al “Palafiom” per poi passare alla categoria delle più grandi. Per tanti anni ho militato nell’Oria prima in B1, anche se ero troppo giovane, e poi in serie C in cui ho fatto la centrale. Con la Vibrotek ho giocato sia come banda che come opposta”.
MESSAGGIO: “I tifosi devono, assolutamente, venire a sostenerci visto che il campionato è più importante data la categoria. Spero di vederne tanti sugli spalti. Sarebbe bello vederli anche in trasferta come faranno i nostri genitori”.
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