Virtus Francavilla: Magrì: ‘Su Taurino c’è accanimento’
Il pres contro multe: ‘Vogliamo far tornare pubblico negli stadi o trasformare stadi in chiese?’
"Quello che sta succedendo al nostro allenatore è veramente assurdo - ha dichiarato furioso Antonio Magrì, presidente della Virtus Francavilla, a tuttovirtusfrancavilla.it -. Squalificato per due giornate durante la partita con il Palermo, si è visto prolungare di un’ulteriore giornata la squalifica in seguito al ricorso da noi presentato alla Corte Sportiva d’Appello, caso più unico che raro. Successivamente nella scorsa partita in casa con il Latina gli è stata comminata un’altra giornata di squalifica perché secondo la Procura Federale dava indicazioni alla squadra dalla tribuna pur essendo squalificato. Ora arriviamo all’assurdo di un ulteriore giornata di squalifica oltre a 1.000 euro di ammenda perché un suo collaboratore in tribuna, non squalificato, avrebbe contattato telefonicamente un componente della panchina aggiuntiva fornendo indicazioni. Indicazioni che secondo la Procura gli sarebbero state fornite da Taurino. A parte che per accertare tutto questo vorrei capire a quali raffinati strumenti di indagine si sta ricorrendo, credo che si stia arrivando all’assurdo ponendo a carico degli interessati e delle società delle sanzioni ingiuste e particolarmente penalizzanti. Nella mia funzione di Consigliere di Lega sto ricevendo decine di segnalazioni da parte di società che quest’anno si sentono particolarmente vessate da sanzioni e ammende sproporzionate derivanti da un metro di giudizio particolarmente severo. Ne abbiamo parlato anche in Consiglio direttivo con il Presidente Ghirelli ma credo che sia arrivato il momento di affrontare il problema attraverso una discussione costruttiva e risolutiva. Vedo anche ammende alle società perché i propri tifosi avrebbero discriminato territorialmente altre città rivali per aver cantato, ad esempio, “chi non salta è un barese ecc“: sinceramente non vedo nulla di offensivo in queste frasi ma solo goliardia e sfottò che sono sempre stati presenti nel mondo del calcio. Bisogna capire se vogliamo far ritornare il pubblico negli stadi o se vogliamo trasformare gli stadi in chiese dove si deve osservare il rigoroso silenzio e punire i tifosi per frasi goliardiche che nulla hanno a che fare con l’offesa o la discriminazione. Oppure punire un allenatore che seppur squalificato non può parlare neppure in tribuna, neanche con un suo collaboratore. In un momento particolarmente critico dal punto di vista economico a causa dei noti problemi pandemici a chi giova penalizzare attraverso ammende evitabili le società che stanno facendo enormi sacrifici per andare avanti?", la chiosa finale del numero uno biancazzurro.