Taranto: Stadio, Battista ‘Melucci non può lavarsene le mani’

‘Il sindaco metta a disposizione del club una struttura alternativa idonea’

Massimo Battista, consigliere comunale Una città per cambiare Taranto
TARANTO
13.06.2023 00:37

(Di Anthony Carrano) Le schermaglie tra Massimo Giove e Rinaldo Melucci hanno spostato le attenzioni sulla spinosa vicenda stadio. Intervistato da Blunote, sulla questione interviene anche il consigliere comunale Massimo Battista (Una città per cambiare Taranto): “È giusto che un’amministrazione comunale renda conto al privato che ha in comodato d’uso lo stadio Iacovone, ma un sindaco deve preoccuparsi di tutti gli impianti di proprietà comunale dati in gestione nell’intero territorio di Taranto, non solo dello stadio. Deve usare lo stesso metro con tutti coloro che non pagano in tempo le rette”.

Sui tempi stabiliti per il rifacimento dello Iacovone: “Siamo in netto ritardo, è sotto gli occhi di tutti. A oggi non abbiamo aperto un bando, non c’è assolutamente nulla. Vorrei ricordare che per la ristrutturazione o rifacimento di un nuovo stadio, servono all’incirca 70/75 milioni di euro. A prescindere dal progetto, non abbiamo visto niente. Ho forti perplessità che i lavori abbiano inizio a gennaio 2024, vedi ospedale S.Cataldo e Palazzo Archita”.

Successivamente, Battista ci tiene a precisare: “A marzo 2023 il comune di Taranto ha aperto un bando che riguardava manutenzione, pulizia e guardiania per lo stadio Iacovone con somma pari a 300mila euro, valevole per dodici mesi e prorogabile a ulteriori sei. La domanda nasce spontanea, perché si apre un bando e poi si dice al Taranto calcio che avrà in concessione lo stadio solo per sei mesi?”.

Fondamentale per Battista una struttura alternativa idonea più vicina possibile alla squadra: “Chi vincerà la gara d’appalto, dovrà mettere a disposizione della squadra di calcio una struttura idonea e adeguata per permettere alla squadra di allenarsi, tipo Martina Franca o Grottaglie, e allestire una curva mobile come hanno fatto a Brescia, Ascoli, Bergamo, Udine, solo così si può andare avanti. Non puoi ancora una volta mettere in difficoltà il tifoso o chi ama follemente questa squadra”.

”A prescindere da chi sia il presidente, che si chiami Giove o diversamente, l’amministrazione dovrebbe fare da apri pista per imprenditori intenzionati a investire in questo territorio. Non è possibile che Reggina, Catania, Palermo, Bari e Salernitana rinascano dopo un fallimento, raggiungendo la B o la A in pochi anni, mentre noi ci ritroviamo a navigare da oltre 30 anni tra Serie D e Lega Pro. La politica non funziona, tutti gli imprenditori che vogliono investire sul territorio trovano sempre ostacoli insormontabili. Probabilmente, da almeno un ventennio Taranto non ha un sindaco a cui piace il calcio”.

Lo Iacovone B “Francesco Di Molfetta”: “Non meno di un anno e mezzo fa è stato oggetto di un rifacimento costato 1 milione di euro alla collettività. Soldi presi dai conti comunali e messi su quel progetto. Un’amministrazione come fa a programmare se ogni mese puntualmente cambia l’assessore di competenza che si deve occupare di questo e avere i rapporti con il privato e con chi deve portare avanti il progetto dei giochi del Mediterraneo”.

Progetto stadio con 16.500 posti che non convince Massimo Battista: “Il problema è che ci sono persone che hanno affrontato questo ragionamento guardando i dati degli ultimi anni. Voglio ricordare che con il Catania ci sono stati oltre 25mila spettatori, mentre le ultime semifinali playoff con Pro Vercelli, Ancona e Atletico Roma avevamo una capienza ridotta di 12.800 biglietti che sono stati venduti nel giro di mezza giornata. Credo sia normale che la gente negli ultimi anni si sia allontanata dallo stadio, abbiamo affrontato Serpentara e Ferrandina, con tutto il rispetto. Diverso è assistere a un derby con Bari: lo scorso anno dove c’era il pienone. Con una società in grado di fare investimenti maggiori e puntare più in alto, ci vorrebbero almeno tre stadi da 16 mila posti. Se domani dovesse arrivare lo sceicco di turno o il proprietario della Costa Crociera, che vuole investire su questo territorio e mi porta la squadra in Serie A o addirittura in Europa League, sognare non costa nulla, che facciamo andiamo a giocare a Bari o a Leccè? Questa città vive di pane e calcio, ricordo che in Serie D con Potenza e Cerignola c’erano 10 mila spettatori”.

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