Ex Ilva: Verdi Taranto, ‘Quattro domande all’onorevole Nicola Oddati’
Le dichiarazioni dell'on. Oddati del Pd in merito all'accordo Invitalia – Arcelormittal sembrano ispirate al principio del “vorrei ma non posso”. Ha elencato gli aspetti positivi e quelli negativi dell'accordo ma dando in sostanza il via libera all’operazione. Intendiamo ricordare all'on. Oddati che è in maggioranza e che riveste il ruolo di coordinatore nazionale della segreteria del Pd. Parla come se fosse all'opposizione ma non lo è!
Facciamo all’on. Oddati quattro domande nel merito:
1. Considera trascurabile la richiesta di Arcelormittal di annullare il sequestro e garantire l'immunità penale agli amministratori dell’azienda? Il Pd non era il partito che contestava a Berlusconi lo scontro permanente con la magistratura e le leggi ad personam?
2. Ritiene accettabile mettere a carico dello Stato ancora una volta le perdite dell'azienda proprio lui che è un economista?
3. E’ accettabile che il governo intenda raddoppiare o triplicare la produzione attuale grazie alla riapertura degli altiforni e all'impianto di preridotto da collocare fuori dall'area industriale? Il cosiddetto “rinnovo degli altiforni” e i nuovi impianti potrebbero riportare i valori di inquinamento a quelli del 2012.
4. Chiedere come Partito Democratico la valutazione di impatto sanitario quando già il governo che sostenete ha deciso è utile? Se invece è possibile discutere sulle scelte tecnologiche e sul futuro degli impianti Ilva che lo si faccia in modo trasparente e partecipato con un approccio basato sulla conoscenza scientifica e quindi sui dati dello Studio SENTIERI e delle centraline ARPA che segnalano “+ 128% di benzene, + 3% di PM10, + 6% di PM2,5”, sostanze cancerogene, nel 2020 rispetto al 2019.
Invitiamo dunque l’on. Oddati a ascoltare le voci degli scienziati e del territorio per aiutare la maggioranza di cui fa parte a decidere in modo da tutelare il futuro di questa terra. Noi come Verdi Taranto guardiamo ai fatti e non alle promesse.