Bandiera UGL
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La trattativa tra le organizzazioni sindacali e Jonica Retail, azienda che gestisce il supermercato Spazio Conad all'interno dell'ipermercato Porte dello Jonio, si è conclusa senza un accordo. La vertenza riguarda il futuro occupazionale di 29 dipendenti su un totale di 139, considerati in esubero.

Il segretario provinciale di UGL Terziario, Giuseppe Scarciglia, ha espresso forte preoccupazione per la situazione, sottolineando come questa crisi abbia radici profonde. "Tutto ha avuto inizio con l'uscita di Auchan dall'ipermercato, che ha innescato una serie di acquisizioni e riorganizzazioni aziendali. Oggi ci troviamo di fronte a una situazione surreale, con 29 esuberi full time equivalenti su un organico di 139 lavoratori. È una condizione che non possiamo accettare", ha dichiarato Scarciglia.

I sindacati avevano proposto l’utilizzo del contratto di solidarietà per tutelare i dipendenti, ma le misure adottate finora non hanno prodotto risultati soddisfacenti. "Il sacrificio dei lavoratori e delle loro famiglie non ha portato ai risultati sperati. La terziarizzazione del servizio di vigilanza e altre scelte aziendali hanno contribuito alla crisi attuale, culminata con la procedura di licenziamento collettivo, chiusa oggi senza un accordo", ha aggiunto il segretario dell'UGL Terziario.

Un altro elemento di incertezza riguarda il futuro del supermercato. "Non è chiaro come Conad Adriatica, a cui fa capo Jonica Retail, intenda gestire questa realtà strategica per il commercio a Taranto. Abbiamo chiesto, con il supporto del nostro segretario generale regionale Marcello Fazio, di portare la questione alla task force regionale. Speriamo che questa iniziativa porti a soluzioni concrete, evitando che sia solo un ulteriore vantaggio per l'azienda a scapito dei lavoratori", ha concluso Scarciglia.

In un contesto economico già complesso, i sindacati chiedono alternative aziendali che possano garantire stabilità e sicurezza occupazionale ai dipendenti coinvolti. La situazione, secondo le sigle sindacali, è ormai insostenibile, e l’appello è rivolto alle istituzioni affinché intervengano per evitare nuove ripercussioni sull’occupazione locale.