Ozono: Efficacia nella cura pazienti Covid e capacità sanificare ambienti
L’efficacia dell’ozono nella cura dei pazienti Covid-19 e la sua capacità di sanificare gli ambienti sono al centro di un dibattito di scottante attualità. Per fornire ai lettori una base scientifica, arricchita di dati e testimonianze, “Orbisphera” ha deciso di pubblicare un dossier speciale sul tema. Nella newsletter che segue sono stati raccolti gli studi scientifici e le testimonianze di medici e pazienti che hanno usufruito dell’ossigeno ozono secondo il protocollo e i macchinari indicati dalla Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT). Il dossier è diviso in quattro parti: La prima parte riporta i lavori scientifici pubblicati negli ultimi mesi in merito ai meccanismi d’azione con cui l’ozono riesce a disattivare il coronavirus e rafforzare il sistema immunitario e l’organismo dei pazienti positivi al Covid. Viene riportato anche uno studio, pubblicato da “Science” e dalla National Academy of Sciences USA, in cui si è scoperto che l’ozono viene prodotto naturalmente del sistema immunitario e serve a disattivare i virus, i batteri e le spore che attaccano l’organismo. Inoltre vengono riportati i dati dei pazienti Covid trattati con ossigeno ozono da cui risulta che l’ozonoterapia si è rivelata efficace nel 94% dei pazienti a rischio intubazione e nell’84% dei pazienti in terapia intensiva. La seconda parte del dossier riporta le sperimentazioni, gli studi e le delibere legislative delle organizzazioni istituzionali: Ministero della Sanità, OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), Unione Europea, Food and Drug Administration, ISS (Istituto Superiore di Sanità), Ordine dei Tecnologi Alimentari. Oltre all’utilizzo dell’ozono per sanificare aria, acqua, ambienti e prodotti alimentari, viene illustrato un esperimento effettuato nell’Università di Medicina di Nara in Giappone, dove un contenitore a chiusura ermetica infettato con il virus Covid-19 è stato integralmente sanificato grazie all’utilizzo di ozono. Seguono la terza e quarta parte in cui sono state raccolte le testimonianze di medici e pazienti che hanno utilizzato l’ossigeno ozono. Sono storie incredibili e spesso commoventi. In almeno quattro casi si tratta di persone che erano in fin di vita e che si sono salvate grazie all’ozonoterapia: Cesare Maccarinelli (Ospedale di Merate), Carlo Vignuda (Ospedale di Udine), Marco Maranzani (Mauriziano di Torino) e il medico Emidio Braca (Ospedale di Atri). Il dossier riporta anche le testimonianze di persone che lamentano serie conseguenze dopo la guarigione dal Covid: astenia, dolori muscolari, stanchezza cronica, difficoltà respiratoria, emicrania, problemi al sistema circolatorio. Anche in questo caso l’ozonoterapia sta dimostrando i suoi effetti benefici. Rimane il problema di come debellare i focolai infettivi ancora attivi e di come prepararsi ad un eventuale ritorno del virus nel mese di ottobre. Indipendentemente dai risultati relativi alla creazione di uno o più vaccini (di cui è difficile prevedere l’efficacia e la data di rilascio), sarebbe importante utilizzare l’ossigeno ozono come opera di prevenzione e come cura immediata ai primi sintomi di ricomparsa del coronavirus. A questo proposito, il 3 giugno 2020, nel suo intervento alla XII Commissione Affari Sociali del Parlamento Italiano, il prof. Marianno Franzini ha presentato, a nome della SIOOT, una proposta scritta affinché tutti gli ospedali italiani possano praticare l’ossigeno ozono terapia per la prevenzione e la cura. Nonostante le difficoltà nel convincere gli scettici e rendere disponibili a tutti i benefici di questa cura innovativa, è in continuo aumento il numero delle persone che accedono agli ambulatori di ozonoterapia e che seguono l’evolversi della situazione sui social. A conferma che la “rivoluzione ozono” sta avanzando velocemente, con una accentuata attenzione dell’opinione pubblica italiana ed internazionale. (Antonio Gaspari, direttore www.orbisphera.org)