Politica: Le linee programmatiche del sindaco Rinaldo Melucci

CRONACA
31.07.2017 21:52

Caro Presidente, stimati Consiglieri, onorevoli Autorità e gentili cittadini, permettetemi, innanzi tutto, di ringraziare ciascuno di voi, anche chi ha l’animo grave di preoccupazioni ed aspettative, perché con il vostro senso di responsabilità e la vostra partecipazione a questa giornata di insediamento state testimoniando che Taranto è viva, ed è pronta a voltare pagina. E questa sfida l’hanno già assunta con coraggio, fin dalla campagna elettorale, le Forze dell’Ordine e tutti i dipendenti comunali, persino la platea di uomini e donne che si sono candidati, senza poi raccogliere il favore delle urne: costoro, con la loro vigilanza, la loro abnegazione, il loro entusiasmo rappresentano oggi per il Sindaco, la Giunta e tutto il Consiglio Comunale un esempio alto di impegno civile e democratico, uno specchio verso il quale misurare la qualità della nostra azione quotidiana. Sono certo che, accantonati i toni ruvidi della campagna elettorale, sia le forze di maggioranza che di opposizione sapranno mettersi al servizio della nostra comunità con serietà e sobrietà, senza alcun altro obiettivo politico ovvero personalistico. Dal canto mio, confermo che le porte di Palazzo di Città resteranno sempre aperte a tutti, non solo nel tentativo di raccogliere al meglio le istanze dal basso, ma perché dobbiamo riabbracciare la nostra gente, dobbiamo far rinnamorare della cosa e della vita pubblica il 70% di elettori che ha inteso con la sua lontananza attestare un disagio profondo, non già il disinteresse, io credo nei miei concittadini, nella loro energia positiva, largamente inespressa in molteplici settori della nostra realtà socio-economica. Questa non è una festa e nemmeno l’arena di una contesa, questo è il luogo fisico e spirituale nel quale da oggi consumeremo insieme, nel rispetto dei ruoli e, come detto, col più ampio contributo della nostra società civile, ogni sforzo per la trasformazione di questa meravigliosa città, che dobbiamo iniziare a guardare con occhi nuovi. Non si tratta, difatti, di riformare semplicemente la macchina amministrativa, di affrontare con successo le grandi vertenze occupazionali, di portare a termine qualche cantiere simbolico, nemmeno di rendere soltanto più decorose le nostre strade e piazze. Abbiamo l’obbligo di ridisegnare il futuro dei nostri figli, di attrarre giovani e cervelli, di consegnare a Taranto un modello di sviluppo moderno, sostenibile e articolato ben oltre le tematiche della grande industria, di tradurre finalmente in pratica le nostre enormi potenzialità, che un mondo intero là fuori ci riconosce e attende di sostenere. E sono felice che questo viaggio incominci con questa Giunta e questo Consiglio Comunale, senza alcuna banalità. In considerazione del risultato elettorale avrei potuto innestare il pilota automatico, prendermi ogni agibilità politica, mettermi comodo dietro le migliori coperture partitiche, forte dei numeri, tuttavia ho preferito sin da subito la scalata, silenzio e sudore, incurante del gossip e del livore di certi media poco indipendenti, ho preferito raccontare alla mia città che io mi stavo rimboccando le maniche e stavo già iniziando a spalare via il fango che ha ricoperto negli anni questa terra bella e sfortunata. Preferisco l’aderenza fedele al mandato dei cittadini. E allora, si parte senza nessuna strana alchimia, solo assessori capaci, leali, età media più vicina alla vertigine del futuro che ai timori del passato, che hanno girato l’Europa e sanno quale può essere la cura, che rispondono a questo grandioso progetto di rigenerazione culturale, sociale, economica, urbanistica, si, anche politica, senza alcun compromesso, uomini e donne che non hanno l’orizzonte della prossima tornata elettorale, che a stipendi piuttosto contenuti hanno risposto alla mia chiamata solo per amore di Taranto, perché oggi questo è il laboratorio politico-amministrativo probabilmente più importante del nostro Paese, costantemente sotto i riflettori delle Istituzioni comunitarie e del mercato. Oggi siamo tutti ben consapevoli che non si può sbagliare oltre, non c’è più spazio per l’improvvisazione, non avremo un’altra occasione così proficua come il lustro che ci apprestiamo a vivere, nel quale molte e notevoli risulteranno le misure che il Governo, dal tavolo del C.I.S. in avanti, sta riservando alla nostra comunità, un periodo nel quale infondere legalità in tutti i processi collegati alla crescita ed al lavoro. In questa ottica, un Consiglio Comunale ugualmente piuttosto giovane, rinnovato nelle competenze e nelle esperienze, saprà dare slancio alla partecipazione dei cittadini e ad un vero cambiamento. Insieme miglioreremo giorno dopo giorno nelle relazioni e negli interventi a favore dei cittadini, nostra unica stella polare. 

Rapporti istituzionali, grandi presenze. 

L’evoluzione di ogni sistema naturale e anche sociale è quasi sempre determinata da una profonda discontinuità rispetto all’equilibrio delle regole preesistenti. Per trasformare Taranto occorre dar corso a questa mutazione nei rapporti con l’esterno e gli altri livelli di governo, abbiamo la necessità di ritornare ad essere autorevoli sui tavoli istituzionali e con i grandi player internazionali, abbiamo bisogno che la nostra progettazione dei fondi strategici diventi pressoché infallibile, che l’influenza politica di Taranto diventi immediatamente discriminante per la realizzazione di obiettivi di grande prospettiva (penso, per es., a Piano Export Sud, Patto per il Sud, Legge per Taranto, ecc.), a tutto vantaggio delle nostre imprese e dei nostri lavoratori. Per tale motivo questa Amministrazione intratterrà, sin dai primissimi giorni di operatività, fitti e frequenti confronti con i principali dicasteri e la Regione Puglia, quest’ultima ritenuta, per le sue facoltà, la vera chiave di volta del nostro sviluppo, già nel breve-medio termine. Ed è mia intenzione coinvolgere, in via strutturale, in questo difficile percorso di risalita sia le Organizzazioni Sindacali che le Associazioni di Categoria tarantine. Da un punto di vista più pratico, per meglio favorire le dinamiche e le tempistiche del livello regionale, la stessa tecnostruttura del Comune di Taranto, dal prossimo autunno, mutuerà l’impianto e persino le denominazioni presenti proprio presso la Regione Puglia. Come anticipato, un rinnovato vigore verrà tenuto anche nelle relazioni con le grandi presenze statali ed industriali del nostro territorio, verso le quali, sebbene esse siano spesso legate a dinamiche nazionali ed addirittura sovranazionali, la città può ritagliarsi nuovi e migliori spazi negoziali, nei termini di: trasparenza dei dati ambientali, compensazioni socio-economiche, attivo coinvolgimento nella vita della comunità, sostegno concreto ai nostri dipartimenti universitari attraverso il meccanismo delle fondazioni, riconversione delle aree demaniali, ecc. Taranto vuole diventare un modello innovativo per questi stakeholder e per gli altri che dovessero individuare nel nostro territorio un proprio hub. Poiché il tema sarà dirimente per la tenuta di una strategia così complessa, il Comune di Taranto agirà anche per la creazione di una cabina di regia unica per le bonifiche ambientali, che sintetizzi in buon ordine e acceleri le iniziative del Commissario del Governo e dei Commissari Straordinari dello stabilimento siderurgico. 

Diversificazione produttiva, risorsa mare, immagine del territorio, cultura. 

Di pari passo con la citata modalità di superamento del nostro essere periferia politico-economica, l’Amministrazione elaborerà entro la fine del 2017 una propria programmazione strategica a valere per l’intero mandato, all’interno della quale il mainstream risulterà la diversificazione produttiva, per progettare la progressiva emancipazione del nostro P.I.L. dalle attività dell’industria pesante e tradizionale, favorendo processi virtuosi nel nostro sistema di impresa e finanche nei percorsi didattici dei nostri studenti universitari. E i perni di questa visione produttiva saranno le nostre risorse naturali, con la predominanza della filiera marittima ovviamente, nonché il brand Taranto, da valorizzare sui mercati del turismo, delle tecnologie sostenibili, del bon vivre. Circa il primo fulcro della strategia, risulterà essenziale l’istituzione di una Z.E.S. collegata ai progetti di crescita del nostro porto, alla cui governance l’Amministrazione riserverà massima e qualificata partecipazione ed ogni possibile sostegno ai progetti che prevedano interazione con la città. Il Comune di Taranto darà impulso alle iniziative che siano oggettivamente utili alla ripartenza delle infrastrutture portuali esistenti o in corso di finalizzazione, mentre si disimpegnerà al più presto da contenitori di ormai dubbio valore economico al di fuori dell’ambito portuale. Nel contempo, l’Amministrazione intende istituire un efficiente sportello di orientamento alle imprese locali e di attrazione degli investimenti forestieri, che favorisca nuove aggregazioni di rete e/o distretto, soprattutto in settori merceologici a forte vocazione export e grande valore aggiunto per l’economia locale, ovvero connessi alle nuove tendenze macroeconomiche e regionali (penso, per es., all’agricoltura no food, al comparto dei prodotti a denominazione controllata, ai farmaceutici, all’aerospazio, al decomissioning, ecc.). Il piano delle coste, come pure l’organizzazione complessiva dell’Area Vasta con i comuni limitrofi al capoluogo ed un programma per l’Isola Amministrativa verranno rivisitati alla luce della sopra menzionata strategia di insieme, entro pochi mesi da oggi. In relazione, invece, ad una sensibile e mirata azione di marketing territoriale, che ci consenta di presentare Taranto in maniera sempre più attrattiva per i flussi turistici e svincolata dall’immagine deteriore a cui le vertenze industriali ed ambientali l’hanno relegata, l’Amministrazione punterà a specializzare la promozione sui target dei segmenti cultura, luxury e fiere, per raggiungere visitatori meno interessati al turismo mordi e fuggi tipico ormai di alcune zone della nostra Regione. In questo frangente, l’Amministrazione candiderà Taranto a capitale italiana della cultura entro il termine del mandato, esplorerà con la Marina Militare la possibilità di musealizzare infrastrutture e battelli prossimi all’uscita dal servizio attivo (si propone sin d’ora il Garibaldi), compirà ogni sforzo tecnico per restituire alla città una più ampia e funzionale fruizione delle Isole Cheradi e del Mar Piccolo (specie per fini collegati alla ricerca scientifico-naturalistica), si adopererà per l’individuazione di un’area adeguata ad essere riqualificata al fine di accogliere grandi eventi periodici di rango internazionale. E nei limiti delle proprie prerogative, il Comune di Taranto non farà mancare il proprio contributo al rilancio dell’aeroporto di Grottaglie ed al potenziamento dei collegamenti ferroviari giornalieri con la rete nazionale. Un fondamento della buona accoglienza cittadina sarà il comparto del commercio, in tutte le sue forme e dimensioni, che l’Amministrazione intende ascoltare di frequente e sostenere, innanzi tutto attraverso un convinto contrasto all’abusivismo, un progressivo innalzamento della sicurezza nei quartieri, una più attenta pianificazione della mobilità e delle aree deputate all’intermodalità cittadina. 

Qualità della vita, macchina amministrativa, servizi ai cittadini, legalità. 

Siamo consapevoli che la percezione di un miglioramento della qualità della vita dei cittadini passi per una serie di interventi di pertinenza dell’apparato comunale. Ma per poter rendere performante la macchina amministrativa occorrerà predisporre in breve tempo un piano economico per concordare con l’O.S.L. la definizione della procedura di dissesto, presumiamo entro un anno da oggi, oltre che affrontare con rinnovata consapevolezza e senso di responsabilità i rilievi del M.E.F. sulla gestione delle risorse umane dell’Ente. Questi sono i due snodi attraverso i quali potremo allentare i nostri vincoli di bilancio, implementare la pianta organica, con particolare riferimento alla Polizia Locale, alleggerire il peso del contenzioso sulle casse del Comune, rivedere il nostro impianto tributario (non solo in relazione ad una tassazione inferiore, ma anche ad un più efficace recupero dei crediti), iniziare a programmare più speditamente iniziative nel verso dell’innovazione e della trasparenza della nostra burocrazia (anche attraverso lo sviluppo di una piattaforma per la legalità nel contesto degli appalti, aderente ai protocolli dell’A.N.A.C.). Per riavvicinare i cittadini alla quotidianità del Comune e consentire all’Amministrazione di essere maggiormente presente nei nostri quartieri, predisporremo una rete di U.R.P. ben strutturati nelle materie di interesse per la cittadinanza e persino rispondenti alla logica della legge sulla partecipazione della Regione Puglia. Il quadro di servizi ottimali ai cittadini sarà completato da nuovi equipaggiamenti per la nostra Polizia Locale, che tra le altre cose accrescano il senso di sicurezza sulle nostre strade e consentano di rivedere presto il sistema di barriere e cordoli attuale. Circa il network di società partecipate dal Comune di Taranto, fatte salve le recenti innovazioni normative, l’Amministrazione intende provvedere ad una radicale riforma di scopi, obiettivi, revamping di impianti, dotazioni e piante organiche. Per le tre municipalizzate traguardate (mobilità, igiene urbana e multiservizi) si opererà una forte campagna di rebranding e comunicazione, che avvicini ulteriormente famiglie, imprese e scuole a tematiche come il decoro, il rispetto dei luoghi pubblici, la raccolta differenziata, l’economia circolare. L’Amministrazione si adopererà per potenziare, poi, i propri servizi sociali e la risposta alle tante emergenze abitative, specie per il tramite di strumenti regionali (reddito di dignità) e comunitari (fondi sociali) che avranno canali prioritari all’interno della macchina comunale. E con riferimento alle politiche dell’integrazione e alla presenza dell’hotspot sul nostro territorio, l’Amministrazione tenterà di valorizzare il percorso dei minori ospiti, perché una città moderna ed europea non può che aprirsi alle opportunità della contaminazione culturale e dell’inserimento dei giovani nel tessuto sociale ed occupazionale. Un ultimo ma non meno rilevante cenno programmatico in questo contesto non può che riguardare la realizzazione dell’Ospedale San Cataldo, non più rinviabile e tra le assolute priorità di questa Amministrazione, non segneremo il passo dinnanzi alle assurde disquisizioni sulla sua allocazione. 

Città del 2022. 

Ci sono lasciti immateriali che gli uomini possono consegnare alle future generazioni (la programmazione strategica, il sistema di relazioni, un impulso culturale, il rispetto delle politiche di legalità, ecc.) e poi esistono eredità tangibili dell’operato di uomini e donne come quelli che oggi si stanno proponendo di trasformare il volto di Taranto. La trasformazione impegnerà presumibilmente un orizzonte temporale di un paio di decenni, ma questa Amministrazione intende seminare questo rinnovamento, attraverso l’avvio dei lavori di formulazione di un P.U.G. che ci manca da quaranta anni e che deve rispondere alle esigenze di una città che non cresce più dagli anni ’80. Non consumeremo altro suolo, mentre ci impegneremo da subito, anche intercettando fondi regionali e comunitari, nel verso della rigenerazione urbana e dell’efficientamento energetico, oltre che delle opere incompiute, specie in periferia. Nessun quartiere verrà lasciato indietro e la cartina di tornasole saranno i Tamburi, dove saremo capaci di portare a compimento l’accordo di programma regionale. Per gli aspetti identitari e per l’importanza culturale la Città Vecchia sarà destinataria di attenzioni particolari, di una delega specifica, di ogni più convinto sforzo per candidare al C.I.P.E. entro pochi mesi le migliori risultanze del concorso internazionale “Open Taranto”, con la bussola della ricaduta produttiva ed abitativa, non della eccessiva musealizzazione. Alla stessa stregua, l’Amministrazione riserverà massimo impegno, di concerto con gli Enti interessati, nel restituire alla comunità luoghi fortemente simbolici e funzionali come il Palazzo degli Uffici e la Stazione Torpediniere. Lavoreremo dovunque per ampliare e migliorare gli spazi pubblici per minori, anziani e diversamente abili, per riqualificare i nostri plessi scolastici, diversificare l’offerta sportiva e culturale in tutti i citati contenitori pubblici, consolidare la presenza di un vero e proprio campus universitario in città. Con il medesimo cronoprogramma dei lavori per il piano urbanistico, avvieremo la redazione di un P.U.M.S. moderno ed intelligente, che comprenda finalmente una vera mobilità per vie d’acqua, la chiusura al traffico privato non residente della Città Vecchia, una metropolitana leggera che accorci le distanze con le nostre periferie. 

Saluti. 

E’ giunto il momento che Taranto si rimetta in cammino e da lei dipendono le sorti dell’intero sistema Paese, mettiamoci al lavoro, ricostruiamo questa casa, riappassioniamoci al bello e al buono, prepariamoci agli ospiti prestigiosi, ritorniamo ad essere quella capitale del sud e del Mediterraneo che suscitava ammirazione, orgogliosi della nostra identità, restiamo gente di mare nella forza, nel coraggio, nella nostra capacità di trovare all’orizzonte opportunità oltre la tempesta, nonostante il peso enorme della prova non cambierei il mio ruolo attuale con niente altro al mondo, restiamo uniti e volenterosi, il vento buono arriva. 

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