Associazione P.E.R. Taranto sostiene il DDL Zan
Cosa prevede esattamente questo decreto: ce lo spiegano Sonia Fornaro e Cosimo Minzera
Noi come associazione P.E.R. Taranto sosteniamo il DDL Zan. È un disegno di legge che indica una serie di misure di prevenzione e contrasto alla discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso ,sul genere sull'orientamento sessuale , sull'identità di genere e sulla disabilità. Nell'articolo 1 del ddl Zan troviamo la definizione dei termini di sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere, per evitare interpretazioni errate, dunque per “sesso”, si intende il sesso biologico o anagrafico; per” genere”, invece, si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona, che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connessi al sesso: si tratta dunque della tutela della libera espressione individuale , a prescindere dalle aspettative della società. Per “orientamento sessuale” si intende l'attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso o di entrambi i sessi. Per “identità di genere” si intende il genere che ciascuno sente di avere, anche se non corrisponde al sesso di origine: questo vale a prescindere dall'aver concluso o meno un percorso di transizione, ovvero di cambiamento del proprio sesso. Gli articoli 2 e 3 pongono sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità tra i movimenti dei reati d'odio contenuti nell'articolo 604 bis del Codice Penale, diretti a tutelare il rispetto della dignità umana e del principio di uguaglianza e si stabilisce come circostanza aggravante il commettere reati in ragione del sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere o disabilità della vittima, tramite la modifica dell'articolo 604 ter del Codice Penale. L’ articolo 4 del ddl Zan riguarda” poi il pluralismo delle idee la libertà delle scelte”. Si precisa che la punibilità scatterà Quando ci sarà un concreto pericolo di atti discriminatori o violenti e che le opinioni che non istigano questi ultimi restano salve. Il DDL non intacca la libertà di espressione, fermo restando che con le parole non si travalichi il confine delle discriminazioni e della violenza. Le parole possono essere muri o ponti, usiamole con criterio. Nei successivi articoli si incarica l'ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali di elaborare una strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni, si intuisce un fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, con l'istituzione dei centri contro le discriminazioni che darebbero sostegno e riparo alle vittime tramite assistenza legale, psicologica e sociale. Infine, è opportuno da parte dell'istat realizzare, almeno ogni tre anni, una rilevazione per descrivere lo stato delle discriminazioni e delle pratiche violenti, e che serva come base per pensare e attuare politiche di contrasto. Il DDL Zan non introduce nelle scuole l'ideologia gender, termine ormai usato impropriamente, ma vorrebbe formare i bambini, gli adolescenti e giovani al rispetto della persona, all'accettazione del sé e dell'altro al valore della diversità. Il DDL Zan non dà il “via libera” alla gestazione per altri o all'adozione, non darà la possibilità a un uomo di definirsi donna e viceversa senza una certificazione ufficiale, non regolamenta la transizione di genere. “La violenza di genere è un male palpabile che miete vittime. L’amore espressione di libertà, abbiamo il dovere di raccontare al mondo le mille sfaccettature dell'amore. ora più che mai dobbiamo stringerci come “comunità”, il cambiamento avviene attraverso piccoli passi , piccoli gesti di umanità. L'amore non è paura, non è discriminazione, non è mai un limite! Si tratta di una legge trasversale perché riguarda i diritti e la dignità delle persone, è una battaglia di civiltà, nessuno deve sentirsi escluso! Nessun uomo è un'isola, ma ogni uomo è parte integrante del mondo. La ricchezza sta nell'essere!”. (Cosimo Minzera - coordinatore Ass. P.E.R. Taranto - Sonia Fornaro consigliera della commissione pari opportunità del Comune di Taranto).