Europa Verde Taranto: ‘Nel ragionamento di Bernabé manca tutela salute’
Sulla questione Ilva, nelle ultime ventiquattro ore è andata in scena la fiera dell'assurdo. Dopo le incredibili dichiarazioni del ministro Giorgetti di voler aumentare la produzione, incurante di tutti gli studi internazionali e nazionali sul danno alla salute a carico della popolazione tarantina, a cui hanno già risposto efficacemente il co-portavoce nazionale, Angelo Bonelli, e il sindaco Rinaldo Melucci, arrivano quelle di Franco Bernabè, presidente del CDA di Acciaierie d'Italia.
Contestiamo fortemente Franco Bernabè, il quale sostiene che, se non dovesse continuare la produzione, gli impianti diverrebbero una bomba ecologica.
Noi di Europa Verde Taranto gli ricordiamo che gli impianti Ilva sono già una bomba ecologica come evidenziano le perizie depositate nel 2012 che hanno motivato il sequestro dell'area a caldo da parte del GIP Todisco. In definitiva, se si volesse riutilizzare l'area industriale, andrebbero effettuate le bonifiche e la messa in sicurezza delle falde sotto i parchi minerali. Di sicuro, date le dimensioni dell’area, si dovrebbe procedere per tappe e non in un unico intervento.
Tutto il ragionamento di Bernabé crolla davanti alla mancanza di un punto fondamentale, cioè la tutela della salute della popolazione e degli operaiRicordiamo che aree di enormi dimensioni, come il bacino della Ruhr, sono state bonificate con finanziamenti europei. Auspichiamo un approfondimento dei percorsi virtuosi attuati in Europa e che siano abbandonate fantomatiche teorie di riconversione con l’utilizzo dell’idrogeno.
Il punto debole di ogni ipotesi tecnica di riconversione dell'impianto di Taranto è proprio quello dell'approvvigionamento dell'energia che, in questa fase storica, è un problema per l'intero Paese. (Comunicato stampa Europa Verde Taranto)