Taranto: Multicentrum, un progetto energizzante per questo Natale
L’edizione 2022 de ‘La voce dei bambini’ finanzierà un’iniziativa per i bambini disabili
Multicentrum, un progetto energizzante a favore dei bambini con disabilità. Non è affatto un caso che la nuova iniziativa ideata dal dirigente scolastico di un istituto comprensivo e dalla presidente di un’associazione di volontariato abbia assunto il nome del noto integratore dalla scatola variopinta.
La vitamina migliora l’esistenza e alimenta la speranza. E così è per il progetto Multicentrum. Ad averlo pensato sono stati, nello specifico, l’avvocato Giovanni Tartaglia, preside della scuola Martellotta, e la presidente de La Casa di Sofia, Mariangela Tarì.
L’iniziativa è il perno centrale della sesta edizione de “La voce dei bambini”, ed è stata presentata oggi alla stampa nella sala incontri dell’hotel Salina, in via Mediterraneo da Tartaglia e da Tarì in video-collegamento da Verona.
Presenti inoltre gli assessori alla Pubblica istruzione e ai Lavori pubblici di Taranto, Maria Luppino e Mattia Giorno; Silvio Busico direttore generale di Programma Sviluppo, nonché presidente dell’Its Logistica Puglia; Deborah Giorgi, giornalista impegnata nel sociale; Fedele Angelillo amministratore delegato Italia dell’azienda Mack & Schuhle; Giorgia Bagliardini, direttore dell’hotel Salina; Davide e Massimo Miccoli autori e ideatori del progetto no-profit “Viaggio sulle ali della Musica”; e Delia De Marco, del Crest.
A sostenere il progetto una rete di 47 realtà locali ed imprenditoriali, enti ed associazioni, compresi gli ordini degli Avvocati, attraverso il consigliere Milena Casiello, e degli Ingegneri, con il segretario Nicola Rochira, e la Fondazione 25, presieduta da Fabio Tagarelli.
“La voce dei bambini” è un’idea dell’avvocato Tartaglia nata quand’era docente. Il prof pensò di destinare le somme spese per cene e scambi di auguri natalizi, ad una raccolta fondi a favore dei bambini della città. Finora sono stati sostenuti il reparto di Neonatologia dell’ospedale Santissima Annunziata, l’Aipd, l’associazione per le persone down, l’associazione Simba per il reparto di Oncoematologia, l’associazione dei bambini autistici Cabau, e l’associazione Abfo.
“Essere genitore di un bambino speciale - dichiara Tartaglia - non è semplice, ma l’amore che i nostri figli ci restituiscono, secondo i loro tempi e nei loro modi, ci appaga. E questo amore è il motore che spinge anche il nostro progetto”.
“Questa iniziativa - aggiunge Tarì - nasce da un’esigenza personale. Con due figli con problemi di salute, la prima necessità è quella di formare sul territorio figure professionali in grado di aprire le porte al mondo dell’arte anche ai nostri ragazzi”.
“L’intento di “Multicentrum” - precisa ancora Tartaglia - non è quello di superare la diversità, ma di rispettarla, creando un luogo che accolga e riduca le limitazioni alla partecipazione correlate alla disabilità e alla malattia, che dia la possibilità al bambino di fantasticare, cimentarsi nella flessibilità e creatività, nella ricerca di alternative, fallire, porsi obiettivi, trovare strategie di autoregolazione, interagire, mettersi nei panni dell’altro, interiorizzare e sviluppare regole sociali, litigare e riappacificarsi, il tutto attraverso la condivisione di momenti di gioco”.
Al centro del laboratorio non c’è la disabilità. C’è la persona, l’essere umano, che deve sperimentarsi per crescere ed evolvere. Il valore aggiunto è l’eterogeneità del gruppo.
Tre gli ambiti che investe il laboratorio. La danza e la dance ability; il teatro; ed il circo.
“Abbiamo preso spunto da un imprescindibile punto di partenza - afferma il preside Tartaglia - e cioè l’identificazione dei bisogni dei bambini e dei ragazzi del territorio tarantino, arrivando all’individuazione delle azioni da attuare per migliorare il livello di inclusione e creare opportunità per rafforzare un impegno comune volto alla trasformazione della difficoltà dell’incontro, della paura di sbagliare, del senso di inadeguatezza in nuovi incontri carichi di speranza, di fiducia e di bellezza. Per permettere ai bambini e ragazzi malati e/o disabili di vivere il loro bisogno e diritto di sperimentarsi anche attraverso il gioco, in ogni suo aspetto e declinazione”.
Il corso è aperto a tutti. “Crediamo – dicono Tartaglia e Tarì - che la diversità non sia un limite, ma una risorsa di cui l’arte performativa contemporanea possa arricchirsi per esplorare le infinite possibilità del corpo e della mente umana. E crediamo che il palcoscenico possa dare a persone con eleganza, creatività e possibilità diverse, una strada nuova per realizzare se stesse nella vita. Crediamo che sia giusto dare una chance a chi ogni giorno lotta con forza per uscire dal limite e dalla difficoltà, realizzando cose ordinarie in maniera straordinaria”.
La danza permette a persone diverse, con e senza disabilità, di incontrarsi e scambiarsi. Sono i corpi a parlare. Non si tratta quindi di una terapia, ma di una vera e propria espressione artistica e creativa. Nella DanceAbility, la danza viene considerata piacere di muoversi e di ballare con qualcuno in modo spontaneo ed improvvisato: i corpi comunicano sfruttando tutti i sensi in modo libero ed intenso, senza paura né vergogna.
Il teatro è un modo per imparare a conoscere se stessi e poi conoscere il mondo con un’intensità e una verità differente. Ci permette di fare i conti con le pulsioni che caratterizzano l’essere umano, con vizi, debolezze e ritrosie. Ci permette di uscire dalla nostra zona di comfort in modo sbalorditivo e assolutamente utile. Ci consente di evolvere attraverso la connessione sociale con altri individui, uniti insieme da una sperimentazione su se stessi o una passione già corroborata per la pratica teatrale.
Al teatro sono connessi l’attività motoria e la voce. Ma ci si può anche spogliare della propria identità e diventare altri.
Poi c’è il circo, che diventa uno strumento educativo per imparare a riconoscere la realtà, le esperienze di vita, le paure del bambino/ragazzo, le particolarità, le debolezze e tutte le qualità come valori necessari per dare vita all’armonia di un unico spettacolo.
Tra le discipline previste, figura anche la giocoleria, ovvero la manipolazione degli oggetti dai più comuni (palline, foulard, anelli, clave, piatti cinesi) ai più insoliti (secondo le capacità e l’immaginazione di ciascuno).
Per contribuire alla raccolta, è stato organizzato un gran galà di beneficenza il prossimo 17 dicembre ed è stato messo a disposizione l’Iban IT03Q0103079021000001571569 per qualsiasi tipo di donazione. (Comunicato stampa)