MARTINA: Le emozioni dei cinque baby in azzurro
I calciatori convocati al raduno Under 18 raccontano la loro gioia. Sapio: "Stiamo seminando bene"
Indossare la maglia azzurra piace a chiunque, figuriamoci a un gruppo di dirigenti che puntano tantissimo sul settore giovanile e, di conseguenza, la gioia degli stessi ragazzi che raggiungono quello che è un sogno che hanno sin da bambini. Un’emozione che ha contornato l’avventura dei ragazzi del settore giovanile del Martina Franca in quel di Benevento.
Agli ordini del Ct, Daniele Arrigoni, i ragazzi hanno lavorato sodo per poter dimostrare le loro peculiarità sia per l’allenamento svolto, sia per eventuali chiamate future per restare nel giro della Nazionale Under 18. Da Cardamone a Iezzi, passando per D’Aniello, Diana e Felicetti: tutti ragazzi emozionati e orgogliosi di aver fatto un primo passo nella cosiddetta Casa Azzurra.
Ma il lavoro svolto nel club di appartenenza si dimostra un bagaglio da poter utilizzare in occasioni importanti. Infatti, come ammette Valerio Cardamone, “Alcuni degli schemi utilizzati dal mister Arrigoni rispecchiano quanto fatto col nostro mister, Alfredo Paradisi. Inutile, poi, nasconderci dietro un dito: indossare la maglia azzurra è qualcosa di bello, unico, forse difficile da raccontare sentendo delle emozioni che solo quando ti trovi a correre sul campo con i colori della tua Nazionale sanno donarti. Un ringraziamento va fatta al mister e alla società intera, a partire da Piergiuseppe Sapio che mi ha voluto fortemente sin da giugno scorso per far parte del suo gruppo”.
Una gioia, quindi, da condividere tutti insieme come Domenico D’Aniello vuol rimarcare: “Quando siamo arrivati non sembrava vero eppure eravamo arrivati li per giocare con la maglia dell’Italia. Inoltre eravamo tanti ragazzi provenienti dalla stessa squadra e questo è un dato che il Ct ha espresso con piacere. Inoltre essere abituati a determinate dinamiche tattiche è fondamentale per non avere difficoltà quando si passa da una squadra dove ti conosci con tutti, a un’altra dove devi fare il massimo essendo una selezione. Un grazie, quindi, va a tutta la nostra società”.
Simone Diana è raggiante per “aver vissuto una giornata che era solo un sogno. Ma adesso è diventata realtà. Emozione? Tantissima sia quando siamo entrati nello spogliatoio sia quando siamo entrati in campo. Un qualcosa di unico che speriamo di poter vivere nuovamente. A Benevento, spero, sia stato l’inizio di un lungo percorso”.
E se tutto è stato possibile, secondo Francesco Felicetti “dobbiamo tantissimo alla società che era presente anche a Benevento con Piergiuseppe Sapio. Il suo lavoro nei nostri confronti è qualcosa di speciale, una persona davvero particolare con i giovani. Un grande, per dirla semplice. E poi in Nazionale ci siamo divertiti ma, al tempo stesso, ci siamo sentiti a casa nostra e non abbiamo sentito nessuna differenza. Ecco perché è importante ciò che ha facciamo giornalmente dal punto di vista tecnico ogni giorno con i mister”.
Infine Roberto Iezzi che è felice per essere “protagonista di una grande esperienza che non tutti i ragazzi possono vivere e, quindi, siamo onorati e contenti tutti noi per aver potuto giocare con l’Italia. Certo, è stato un momento che può solo definirsi l’inizio di un lungo percorso. Tocca a noi continuare a far bene per confermare quanto di buono fatto fino ad ora”.
Assieme ai ragazzi al Vigorito di Benevento c’era anche Piergiuseppe Sapio che racconta le sue emozioni all’ingresso dei ragazzi in campo. “Devo essere sincero: mi sono commosso nel momento in cui ho visto i nostri calciatori scendere in campo con la maglia dell’Italia e spero che loro possano essere richiamati e giocare nei vari tornei che disputerà la nostra Nazionale. Inoltre ho potuto incontrare tantissimi addetti ai lavori ed è stato formativo potersi confrontare. Sicuramente, vedere tanti ragazzi del Martina indossare la maglia dell’Italia, è sintomo che stiamo lavorando bene e dobbiamo far ancor meglio per prepararli alle prossime chiamate del Ct Arrigoni. Dobbiamo sempre rimanere umili e continuare nel nostro percorso di crescita: stiamo coltivando bene, tra un po’ coglieremo frutti importanti ma, fondamentale, è il lavoro”.