Mysterium Festival 2019: Guarino e violini del Barone
L’attore e regista tarantino racconta la singolare storia del popolare nobile decaduto. Vizi, virtù, opere d’arte svendute e custodie vuote ai suoi familiari
“I Sette violini del Barone Pantaleo” è il titolo di uno dei lavori più interessanti, scritti e interpretati da Giovanni Guarino. L’attore e regista tarantino, impegnato nel recupero della storia dell’Isola, sabato 20 aprile terrà a Palazzo Pantaleo, nel cuore della Città vecchia.
Tre rappresentazioni dello stesso titolo, alle 19.00, 20.00 e 21.00 inserite all’interno del “Mysterium Festival 2019”, rassegna di Fede, Arte, Cultura, Musica, Storia e Tradizione promossa dal Comitato scientifico presieduto da Donato Fusillo, insieme con Adriana Chirico, patrocinato dall’Arcidiocesi di Taranto in collaborazione con Comune di Taranto, Orchestra della Magna Grecia, Mibac, Regione Puglia e le Corti di Taras.
“I Sette violini”, spettacolo prodotto dal teatro CREST di Taranto, è la storia del Barone Giuseppe Pantaleo, giovane rampollo della nobile famiglia tarantina, che possedeva ben sette violini, opera dei maggiori liutai del ‘600 e del ‘700: Stradivari, Gagliani padre e figlio, Amati. Nel 1906 decise di vendere i sette violini, forse per rimpinguare le sue casse messe a dura prova da feste e…donne.
Ebbe così inizio una trattativa che durò addirittura 30 anni e che lo vide impegnato con tanti e diversi personaggi. Solo nel 1936 il Barone vendette finalmente quattro dei suoi violini. Dei restanti tre si sono perse le tracce, agli eredi è rimasta solo una vecchia custodia appartenuta ad uno di quei preziosi strumenti.
Dalle vicende del Barone, amante delle belle donne e che tanto volle e poco strinse, deriva un tipico detto tarantino: “U’ barone Pantaleo cchine d’or e de cammise sce affini’ cu ‘le ciancianelle appise”. Ovvero “Il Barone Pantaleo ricco d’oro e di camicie rimase in mutande”.