Storie di calcio: Francesco Montervino, tarantino di ferro

Calcio Varie
22.02.2019 21:42

Francesco Montervino, ex calciatore del Napoli ed ex diesse del Taranto

 

Pochi stadi hanno la passione e la potenza dello stadio San Paolo di Napoli, un tempionel quale ha giocato Diego Armando Maradona, il calciatore più grande di sempre, e dove i tifosi fanno sentire continuamente il loro supporto ai propri beniamini. Francesco Montervino, tarantino di nascita, può vantare di essere stato per vari anni capitano dellasquadra che calcava questo mitico stadio e di aver contribuito a due promozioniconsecutive dalla Serie C alla Serie A. Cresciuto calcisticamente nella squadra della suacittà, dove è stato anche direttore sportivo per un periodo, l'ex centrocampista si è sempre fatto notare per il suo dinamismo e per la sua fame di vittoria. La sua carriera, nonostante non sia mai arrivata ad altissimi livelli, ha come grandissimo successo la militanza nel Napoli durante sei stagioni, la prima delle quali fu quella del fallimentodella società partenopea nel 2003-04. Dopo aver fatto la gavetta nelle giovanili nel Taranto ed essere passato al Fasano, Montervino avrebbe fatto il vero salto di qualitànell'Ancona, dove iniziò a farsi vedere come uno dei centrocampisti di contenimentopiù arcigni e guerrieri in circolazione. Con l'Ancona riuscì a centrare anche una storicapromozione in Serie A, un torneo nel quale però non partecipò perché decise di fare le valigie.

Lo aveva infatti notato il Napoli, che all'epoca non era ciò che è adesso, ossia una dellefavorite alla vittoria dell'Europa League come ben sa chi ama scommettere online su bet365. Nella stagione 2003-04 Montervino si sentì molto legato alla tifoseria del San Paolo, tanto che una volta fallita la squadra partenopea fu uno dei pochi a voler restare per risorgere insieme al nuovo presidente Aurelio De Laurentiis. Storica fu la vicendadel primo allenamento, nel quale lui, Cataldo Montesanto, Roberto Carlos Sosa e Gennaro Esposito erano in quel di Paestum a correre e prepararsi alla meglio. Al momento di calciare un pallone, si resero conto che ne avevano soltanto uno nellamacchina di Montesanto, il che costrinse lo sparuto gruppo di calciatori a cercare una soluzione: fu Montervino a pagare di tasca sua le prime pettorine ed altri pallonidell'allora neonata Napoli Soccer, che avrebbe poi posto le basi per il radiante futuro che adesso vede gli azzurri fissi nelle competizioni europee. Capitano del Napoli per varie stagioni, le ultime due delle quali in Serie A, dove debuttò a 27 anni, fu uno deicalciatori più legati alla causa del club azzurro, oltre ad instaurare un ottimo rapportocon la tifoseria del San Paolo.

Le sue 106 presenze, condite da 6 goal, lo hanno reso uno degli uomini più importanti e presenti del primo nuovo Napoli che adesso è una delle realtà più belle del calcio italiano ed europeo. La sua abnegazione e il suo impegno in campo saranno ricordati per sempre dai tifosi azzurri, che in lui videro un esempio di lotta e di dedizione assoluta. È stato anche grazie a lui che il Napoli adesso è tornato in auge.

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