Punta Penna: lavori per il risanamento delle condotte idriche
Ribalta d’eccezione alla quinta edizione del Festival dell’Acqua di Bressanone per l’Acquedotto Pugliese, artefice del complesso intervento di relining delle condotte idriche lungo il ponte Punta Penna di Taranto.
La più grande kermesse nazionale, dedicata all’attualità più stringente dei temi legati al mondo dell’acqua, ha dedicato, infatti, una sessione particolare a pulizia e protezione delle condotte idriche; una grande occasione per i progettisti dell’azienda idrica pugliese per illustrare l’imponente lavoro di rigenerazione delle tubazioni che corrono nella pancia del Ponte Punta Penna – Pizzone a Taranto, garantendo l’approvvigionamento idrico del capoluogo ionico.
Con una popolazione di circa 200.000 abitanti, secondo centro pugliese, Taranto è la città dei due mari. Per collegare la periferia nord a quella sud, nel 1977 fu costruito il ponte che unisce le punte Penna e Pizzone. Lungo 1.907 metri e largo 27, il ponte poggia su 14 campate e presenta due carreggiate e quattro corsie di marcia. Elevandosi per circa 47 metri è uno dei ponti su mare più imponenti d’Europa.
Un’opera di grande pregio ingegneristico ma anche architettonico, entrato ormai nello skiline dell’antica colonia greca. La rilevanza della struttura non sta solo, tuttavia, nel consentire il collegamento stradale tra le due aree della città ma anche nel consentire l’alimentazione idrica del territorio urbano.
Proprio sotto il ponte, infatti, all’interno di un cassone, corrono le 4 condotte in acciaio di 1200 metri, del diametro di mezzo metro, poste tra i due grandi serbatoi che provvedono al fabbisogno idrico della città: il più grande “Lato Martina Franca” da 35.000 mc, nella periferia nord, l’altro di 15.000 mc, a sud in direzione di San Giorgio Ionico. Attraverso le tubazioni transita, in condizione di massimo esercizio, una portata di circa 500 l/sec che si distribuisce in modo uniforme verso i due centri distribuzione urbana, assicurando il 40% del fabbisogno idrico della città di Taranto. Dal lontano 1977 tanta acqua è passata sotto il ponte, è proprio il caso di dire. Così come rilevato nel corso di varie ispezioni realizzate a partire dal 2010, sono emerse perdite e l’esigenza di rinnovare radicalmente le condotte e i relativi organi di manovra.
L’intervento realizzato, del tipo no dig, in particolare di close fit lining, consiste nell’inserimento, all’interno di ciascuna condotta da rinnovare, di un tubo in polietilene strutturale, temporaneamente deformato, che successivamente all’inserimento, riacquisisce la forma e dimensione iniziali in modo da aderire (close-fit) alla parete interna della tubazioni esistente. Un intervento tra i più complessi al mondo per complessità di realizzazione e lunghezza delle condotte. Una grande opera, compiuta dai tecnici specializzati della società Rotech su progetto di un team di ingegneri di Acquedotto Pugliese: Giovanni Bramante, Antonio Schinaia, Gianluca Casamassima e Celestino Davide Tria. Questi ultimi due inviati a Bressanone per condividere l’onore e l’onere di illustrare, ad un parterre particolarmente qualificato come quello delle oltre 500 aziende presenti al Festival dell’Acqua, un progetto così complesso e tecnologicamente avanzato, unico in tutta Europa. Un intervento che si è aggiudicato l’Award 2018 della tecnologia ad H2O, la più grande vetrina degli impianti per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile, organizzata annualmente a Bologna.