Spettacolo: Umberto Sardella, 'Il Mudù? La nostra squadra è imbattibile'

Cultura, musica e spettacolo
Alessio Petralla
26.09.2017 00:41

E’ stata una piacevole sorpresa vedere, sul palco della Capannina della Villa Peripato di Taranto, il simpaticissimo Umberto Sardella, che ha accompagnato Uccio De Santis nello spettacolo in favore dell’AIDO (Associazione Italiana Donazione Organi). Felice della sua partecipazione l’attore barese racconta, a Blunote, come è avvenuta la sua improvvisata in riva allo Ionio: “Si, effettivamente, la mia presenza non era prevista: ho fatto una sorpresa visto che stavo gironzolando dalle parti di Taranto e mi sono sentito telefonicamente con Uccio. Non ci ho pensato due volte a chiedergli se voleva una mano… La nostra è una bella collaborazione”.

L’ORGANIZZAZIONE: “La cosa straordinaria, nonostante il rinvio della serata, è stata trovare una grandissima organizzazione composta da gente efficiente. Siamo stati felici di aver avuto tutto questo successo ma lo abbiamo fatto con il cuore. E’ un’altra maniera per me per incontrare il pubblico”.

IL SEGRETO DEL MUDU’: “Il segreto è uno solo: a parte la volontà di spirito di Uccio, è la squadra. Quello che si è costruito dal 2003 in poi è un gruppo efficiente. Secondo me è imbattibile a livello nazionale. Abbiamo visto una copia di quello che facciamo noi ma non ha lo stesso risultato. Tra impegno e denaro investito, che è notevole, la capacità artistica degli attori, le location e le tecniche migliorate siamo arrivati ad ottenere grandi risultati”.

LE NOVITA’: “Sui volti nuovi, lasciamo un po’ di curiosità al pubblico: abbiamo sempre variato le location anche perché dare una fotografia diversa ad ogni barzelletta rende tutto migliore. Visi nuovi, poi, danno varietà al programma e rendono tutto più gradevole. Era necessario cambiare, come fatto, appunto, per le barzellette scelte per questo Mudù 8. Sono convinto che il pubblico apprezzerà”.

CALCIO E RIVALITA’: “In Puglia esistono vari contrasti tra tifoserie, ma noi abbiamo sempre cercato di fare da collante tra le parti... Vado tranquillamente a vedere partite del Lecce, del Foggia e del Taranto. I tifosi dovrebbero prendere esempio da noi e guardare le partite di rugby sport più fisico: eppure si stringono la mano e vanno a pranzo insieme. Le cose peggiori le abbiamo assistite nel calcio. Ho sempre giocato a calcio, un calcio genuino a differenza da quello che si vede in tv che si può definire solo un business: ormai non lo seguo più”.

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