Traffico illecito rifiuti in Italia, arresti anche a Taranto
Operazione ‘All Black’ ha fatto scattare le manette per tredici persone
È partita da un controllo dei Carabinieri di Leini, in provincia di Torino, l’operazione ‘All Black’ coordinata dalla procura di Lecce che, in queste ore, ha portato all’arresto di tredici persone per “associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e riciclaggio” su tutto il territorio nazionale. L’indagine ha avuto inizio nel maggio 2018 dopo il sequestro da parte di carabinieri di Leini e del gruppo carabinieri forestale di Torino, a cui da ottobre 2018 si sono affiancati i carabinieri del Noe, di un autotreno che aveva fatto uno scarico illecito di rifiuti nella campagna di Lombardore. Grazie al sequestro veniva individuato un gruppo di faccendieri di Taranto e Lecce che avevano creato società fittizie e che con false autorizzazioni offrivano siti inesistenti per lo smaltimento di rifiuti per il tramite di una società di intermediazione piemontese, sempre del settore, che non era però iscritta all’Albo dei gestori di rifiuti. I militari dell’arma hanno ricostruito i contatti che questi intermediari intrattenevano con alcune aziende del trattamento rifiuti, operanti a Torino e nel bresciano, allo scopo di far confluire ingenti quantità di rifiuto in località della Puglia. Operazione non riuscita in seguito alla scissione tra il gruppo pugliese e i broker piemontesi che ha spinto i primi a orientarsi su altre direttrici per il loro traffico. Complessivamente sono 44 le persone indagate nella operazione All Black, brillantemente condotta dai Carabinieri del NOE e dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto. Grande la soddisfazione del Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Col. Massimo Dell’Anna. Il traffico illecito di rifiuti sgominato con l’operazione All Black aveva assunto contorni imponenti: oltre alle ordinanze di custodia disposto anche il sequestro di due automezzi e un sequestro per equivalente di piu di 200000 euro disposti dal GIP del Tribunale di Lecce. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere ha colpito i tarantini Roberto Scarcia, Luca Di Corrado e Davide D’Andria, soggetti di primo piano del sodalizio, oltre a Francesco Sperti tarantino, Claudio Lodeserto (Lecce), Oronzo Marseglia (S. Vito Normanni), Palmiro Mazzotta (Carmiano), Luca Grassi (Lecce), Salvatore Coscarella e Nestore Coseglia. Ai domiciliari sono finiti Biagio Campiglia, Franco Giovinazzo e Antonio Li Muli.