Agricoltura: ‘I braccianti trovano posto nel decreto Sostegni bis‘
Dopo protesta lavoratori agricoli di tutt’Italia, anche 27mila di Taranto e provincia: soddisfazione UilaUil
Missione compiuta. C’è il bonus braccianti per i lavoratori agricoli di tutt’Italia. A beneficiarne, nel territorio ionico, saranno almeno 27mila operatori per i quali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil si sono battuti in questi mesi. Il decreto Sostegni bis ha infatti previsto un contributo di 800 euro anche per i braccianti, i quali finora erano stati esclusi da ogni forma di supporto. Il primo decreto Sostegni varato nel mese di marzo dal governo Draghi per sostenere le categorie economico-produttive messe in ginocchio dalla pandemia sanitaria da covid-19 aveva di fatto completamente “dimenticato” i braccianti, scatenando una reazione piuttosto forte da parte dei rappresentanti sindacali dei lavoratori. Ora, invece, la categoria ha ottenuto la giusta attenzione. Unico requisito per ottenere il sostegno, l’aver lavorato almeno 50 giornate nel 2020. “Il governo ha mantenuto la promessa - commenta soddisfatto Antonio Trenta, segretario dell’Unione dei lavoratori agricoli della Uil di Taranto e provincia - del resto non avrebbe potuto fare diversamente: il nostro pressing congiunto insieme a Flai e a Fai è stato talmente pressante che il ministro all’Agricoltura, Stefano Patuanelli, non avrebbe potuto ignorarci neanche impegnandosi”. Il bonus braccianti non lascerà nessuno in dietro: il reddito di emergenza sarà prolungato per altri quattro mesi ed i beneficiari potranno arrivare ad ottenere un sostegno minimo di 2800 euro; mentre sarà prevista ancora la cassa integrazione per chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. “E’ il giusto riconoscimento - avverte Trenta - al nostro impegno. Fino a mercoledì sera la trattativa era ancora aperta ed i nostri segretari nazionali, tanto Uila quanto Flai e Fai si sono battuti per l’intera categoria dei lavoratori agricoli. E’ stata una lotta di rivendicazione condotta sempre con determinazione ma con dignità. Non abbiamo mai parlato di cifre certe, a differenza di altri, né dato per scontato l’esito di questo pressing. Abbiamo piuttosto manifestato, scioperato, tenuto sit in di protesta e promosso iniziative per far sentire la voce della categoria. Ma non ci prendiamo neanche il merito esclusivo di questa vittoria perché se ce l’abbiamo fatta è anche grazie all’impegno del ministro Patuanelli, il quale si è adoperato in prima persona per eliminare una disparità di trattamento evidente che aveva riguardato la nostra categoria”. (CS)